Contributi per genitori separati o divorziati

L'Ats prevede fondi specifici, viene attivato anche uno sportello cittadino

padri separati

Può arrivare a 3mila euro il contributo a favore del genitore separato o divorziato erogato dalle “Agenzie di tutela della salute” (Ats). Un aiuto importante utile a coprire fino al 30 per cento delle spese per l’affitto dell’alloggio dove risiede il richiedente.

«Siamo stati tra i primi a presentare domanda», spiega l’assessore ai Servizi sociali Paolo Bonicalzi. «Abbiamo seguito passo a passo l’iter insieme a un nostro residente, un padre separato con i requisiti richiesti dal bando». Bonicalzi invita altri genitori ad approfittare dei fondi messi a disposizione dall’ATS. «Sono purtroppo tanti i padri di famiglia che dall’oggi al domani si trovano a dovere affrontare problemi di carattere economico mai avuti in precedenza. Spesso quando ci si separa, le spese di mantenimento dei figli e della ex moglie prosciugano gran parte dello stipendio. Se poi si devono aggiungere i costi di una casa in affitto, ecco che la busta paga può non essere più sufficiente. E’ in sensibile crescita, tra i nuovi poveri, la percentuale di genitori separati: persone che spesso fanno molta fatica a chiedere aiuto e che lo fanno quando è ormai troppo tardi. È proprio a loro che mi rivolgo, dicendo di contattare i nostri uffici dove saranno assistiti nella presentazione delle domande. I contributi sono ad esaurimento e verranno erogati in ordine di presentazione della richiesta: inoltrare l’istanza prima possibile dà perciò maggiori possibilità di ottenerli».

C’è tempo fino alle 12.30 del 20 dicembre 2017 per presentare le richieste. Per quanto riguarda Gallarate, lo sportello è quello di viale Leonardo da Vinci aperto il lunedì e il venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e al martedì e al giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13 alle 17. Per informazioni 0331 709936; 331 8882697 o l’indirizzo di posta elettronica serviziofragilità.gallarate@solidarietaservizi.it
Le domande vanno consegnate alla sede ASST dove è ubicato l’alloggio. Il contributo arriva a un massimo del 30 per cento del canone di locazione per immobili a canone calmierato/concordato per un importo non superiore a 2mila euro; arriva invece a 3mila euro per gli alloggi con canone di locazione a prezzi di mercato.

Di seguito i requisiti richiesti ai genitori separati o divorziati.
• non risultare assegnatari della casa coniugale in base alla sentenza di separazione o di divorzio, o comunque non avere la disponibilità della casa familiare in cui risiedono i figli;
• essere intestatari di contratto di locazione;
• avere l’obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento per i figli in base a sentenza del giudice;
• residenza in Lombardia da 5 anni continuativi;
• ISEE in corso di validità uguale o inferiore a 20mila euro;
• essere genitori, dando priorità a quelli con figli minori o figli disabili;
• non godere di contributi regionali per il recupero della morosità incolpevole e/o non risultano assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà di Aler o dei Comuni;
• non essere titolari del diritto di proprietà, diritto di uso, usufrutto o di altro diritto reale di godimento di un’altra abitazione;
• non essere stati condannati con sentenza passata in giudicato per reati contro la persona, tra cui gli atti persecutori di cui al decreto – legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori) convertito, con modificazioni, dalla non avere presentato domanda per il sostegno abitativo di cui alla D.G.R. 5938/2016.legge 23 aprile 2009, n. 38, nonché per i delitti di cui agli articoli 570 e 572 del codice penale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2017
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