Ex-Montedison, la svolta si chiama Techno Green Park

Questo il nome scelto per il piano attuativo che Chemisol vorrebbe realizzare su un'area di quasi 100 mila metri quadri all'interno del polo chimico. C'è l'accordo dei sindaci di Olgiate e Castellanza

presentazione techno green park olgiate olona mirella cerini gianni montano

Si chiamerà Techno Green Park e ricoprirà un’area di 94 mila metri quadri all’interno del polo chimico ex-Montedison di Olgiate Olona. E’ questo il nuovo nome scelto dalla Chemisol, società proprietaria dell’area, per ripresentare il nuovo piano attuativo che trasformerà una grossa fetta del comparto chimico tra Castellanza e Olgiate Olona in un’area per il terziario avanzato: attività industriali leggere, superfici commerciali e uno spazio per il co-working caratterizzano questo progetto di trasformazione urbanistica che si attendeva da decenni.

A presentarlo, questa mattina nel teatrino di Villa Gonzaga, c’era il sindaco padrone di casa Gianni Montano (affiancato da Paolo Maccabei), la collega di Castellanza Mirella Cerini e il rappresentante di Chemisol Franco  Melato che ha illustrato il progetto.

Rimosso l’ostacolo della bonifica

Per il sindaco Gianni Montano non ci sono più quegli ostacoli che avevano bloccato l’autorizzazione a fine 2015, in primis la questione della bonifica totale dell’area ex-Montedison: «Il Tar ha stabilito che la competenza per la bonifica è regionale ma abbiamo anche avuto ulteriori rassicuraziioni che l’area in questione è interessata da un inquinamento non allarmante per la popolazione. Abbiamo, comunque, chiesto qualcosa in più alla proprietà in modo che quest’area diventi fruibile per i cittadini. Sono state inserite le rotonde richieste (una su via Roma, una su via Morelli e una terza su via per Olgiate/Sempione a Castellanza)e individuate opere di compensazione per Olgiate e per Castellanza. Aumenta, anche se non molto, l’area verde ma il risultato che più di tutti sottolinea il nuovo approccio è l’opera di ristrutturazione di due sale importanti di Villa Gonzaga».

Il sindaco ha anche sottolineato che non si potranno insediare attività insalubri di prima classe ma che «ci sarà un rilancio produttivo senza inficiare salute pubblica. Crediamo che la proprietà abbia fatto un sforzo importante in un momento difficile dal punto di vista economico» – ha concluso il sindaco.

Un traino per la parte castellanzese del polo chimico

Il rilancio della parte olgiatese farà da traino anche a quello della parte castellanzese che si trova al di là dell’asse viario del Sempione. Il sindaco Mirella Cerini, intanto, ci ha tenuto a precisare che dal piano olgiatese la città ha ottenuto due diversi interventi compensativi: uno è la rotonda sul Sempione all’angolo con via per Olgiate, quella che costeggia l’ingresso del cimitero, e l’altra riguarda il rifacimento della pavimentazione dei viali e della recinzione del cimitero. Nel pacchetto è stata inserita anche la cessione di un’area di 3 mila metri quadri per l’ampliamento futuro del camposanto.

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Il nuovo piano attuativo di Chemisol

Melato ha presentato il piano attuativo che, a questo punto, ha bisogno di importanti investitori: «La suddivisione dell’area è divisa in tre grandi aree, quella edificata riguarderà il 32% del totale, il verde sarà il 17% mentre il resto sarà suddiviso tra parcheggi (previsti 1200), una pista ciclabile da 1,2 km e viabilità interna».

I tre edifici saranno dedicati al commercio, al co-working e ad aziende artigianali che necessitano di una zona magazzino, una piccola parte produttiva e di uno show room: «Le costruzioni – promette Melato – non saranno i classici capannoni squadrati e grigi ma realizzazioni architettoniche piacevoli e studiate per un contesto ibrido che è certamente di lavoro ma anche di svago».

La bonifica e la questione ambientale

Le prevedibili polemiche sulla questione della bonifica dell’area più inquinata del polo chimico, quella che ricade in territorio di Castellanza, sono state affrontate pacatamente da Melato: «Su quell’area abbiamo una barriera idraulica che impedisce agli inquinanti di raggiungere la falda e di scaricare nel depuratore le acque che non rispettano i valori imposti dalle normative – ha spiegato – questo per il momento basta a garantire il presente ma nel futuro tutto dipenderà dalla destinazione di quell’area e dall’uso che se ne vorrà fare. Esistono diversi tipi di bonifiche in base ad una destinazione industriale o civile ma questo lo vedremo non appena sarà definito il destino con l’amministrazione castellanzese. Noi abbiamo già un’idea su come trasformare la parte che si affaccia sul sedime ferroviario».

I tempi di realizzazione

Infine per quanto riguarda i tempi di realizzazione, che non possono superare i dieci anni dall’approvazione del piano, Melato indica in massimo cinque anni per la parte olgiatese mentre per quella castellanzese il rappresentante conta di «avviare nel più breve tempo possibile l’iter per l’area oltresempione».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Maggio 2017
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