Giovani Industriali di Varese: Mauro Vitiello è il nuovo presidente

Network associativo, innovazione e ricerca dei talenti sono le tre direzioni da prendere per il cambiamento. La presidente uscente Eleonora Merlo: «La rivoluzione dell’industria 4.0 ci impone di saper coinvolgere in percorsi di alternanza scuola-lavoro gli studenti dei licei»

«Industria 4.0? Bisogna muoversi per affrontarla». Mauro Vitiello, il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, a pochi minuti dalla sua elezione, ha ben chiaro quello che c’è da fare . «Il modo per affrontare il cambiamento – continua Vitiello – ruota su tre temi principali: il network associativo, per avere confronti utili con gli imprenditori che hanno fatto dell’industria 4.0 il loro cavallo di battaglia, l’innovazione, che ci farà capire se quello che stiamo facendo va nella direzione dell’economia globalizzata, e la ricerca dei talenti, attraverso la collaborazione con le scuole necessarie con l’impresa per far crescere il territorio».

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CHI È MAURO VITIELLO
Nato a Milano il 21 febbraio 1979, dopo aver conseguito il diploma in informatica si è specializzato attraverso un master alla SDA Bocconi in digitalizzazione dei processi documentali per poi diplomarsi in Gestione e Strategia d’Impresa alla Business School de “Il Sole 24 Ore”. Ha cominciato a lavorare nell’impresa di famiglia, la Copying Srl di Caronno Pertusella, nel 2000. Allora l’impresa si occupava di vendita e noleggio di periferiche di stampa per uffici. Dopo aver ricoperto tutte le funzioni operative, nel 2010 è diventato amministratore e socio portando la società ad essere una tra le realtà di riferimento nel settore della dematerializzazione e digitalizzazione dei processi aziendali e gestione di infrastrutture di Information Technology. Iscritto al Gruppo Giovani Imprenditori di Varese dal 2010, componente del Consiglio Direttivo dal 2013, dal 2015 ha ricoperto la carica di Vice Presidente con delega alle Relazioni Istituzionali.

IL CAMBIAMENTO NEL PASSAGGIO DI TESTIMONE
Cambiamento e persona, sono queste le due parole chiave che hanno contraddistinto l’intervento di Eleonora Merlo, la presidente uscente, giunta, dopo quattro anni, al termine del proprio mandato e non più rieleggibile. Due parole centrali nel suo intervento, ovvero: “L’uomo al tempo dell’Internet of Things e dell’Industria 4.0”. «Ancora oggi – ha affermato Eleonora Merlo nella sua ultima relazione – il vero motore del cambiamento sta nelle persone. Negli uomini e nelle donne chiamati, in questo momento storico, più che in altri, a fare la differenza in ogni settore economico e in ogni aspetto della vita sociale. In un mondo dove non solo il lavoro ripetitivo, ma anche l’intelligenza è automatizzata, si aprono ampi spazi per la creatività. Il futuro è dei creativi». Una convinzione accompagnata da un monito: quello di non pensare che la nuova era digitale sia per le imprese solo un’occasione per «una mera implementazione delle nuove tecnologie in scenari organizzativi come quelli attuali”. Se così fosse “è facile immaginare chi, tra uomo e macchina, vincerà la partita della quantità». Ecco dunque la vera sfida che attende gli imprenditori ai tempi dell’industria 4.0: «Riportare la risorsa umana al centro dello sviluppo».

L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO MOTORE DEL CAMBIAMENTO
In totale sono più di 21.400 gli studenti di terza, quarta e quinta superiore coinvolti in provincia di Varese nell’alternanza. «Di questi – ha spiegato Merlo – circa 8mila sono quelli che frequentano quegli istituti tecnici con cui abbiamo, per così dire, più confidenza come imprese. Il che dà il senso dell’impegno che l’obbligatorietà di tale percorso introdotto con la riforma ‘Buona Scuola’ pone a carico delle aziende». Verrebbe dunque spontaneo concentrarsi solo su questa fetta di studenti. «Ma così facendo – ha continuato la presidente dei Giovani Imprenditori – rischieremmo di non essere coerenti con la richiesta di cambiamento che la tecnologia richiede e che dobbiamo governare, anziché subire».
C’è un numero su cui, dunque, secondo Merlo, gli imprenditori del Varesotto, giovani e non, dovrebbero meglio soffermarsi: i 4.600 studenti in età di alternanza che frequentano i licei scientifici del Varesotto. «Parliamo di ragazzi – ha sottolineato Eleonora Merlo -che per il percorso di studi che li attende sono probabilmente anche loro deputati un giorno ad entrare nelle nostre aziende. Molti di questi ragazzi frequenteranno facoltà scientifiche e di ingegneria aspirando a quelle figure professionali sempre più ambite dalle nostre aziende poste di fronte alla sfida dell’industria 4.0 e, più in generale, degli scenari legati all’automazione». Come dire: «L’attività di orientamento allo studio verso specializzazioni tecniche rimane. Ma ad essa si deve aggiungere quella di coinvolgere in percorsi di conoscenza delle imprese anche i ragazzi dei licei».

UNO SPRINT SULLA CONCORRENZA
«Dal governo mi aspetto più coraggio, vorrei uno sprint sulla concorrenza». Il neo-presidente nazionale dei Giovani Imprenditori, Alessio Rossi, alla sua prima uscita pubblica in tale veste a Varese, va subito dritto al punto. Intervistato dal giornalista Rai Dario Laruffa, Rossi non ha rinunciato, pur rimarcando un’equidistanza dell’associazione dai partiti politici, a mandare due messaggii politici forti. «Chiediamo al Governo di fare in fretta e di porre la fiducia sul testo – ha detto il presidnete dei Giovani di Confindustria – occorre dare un colpo di acceleratore. Basta con gli emendamenti che bloccano questa importante riforma per il Paese». E collegandosi al tema della formazione ha rivendicato una proposta da poco rilanciata da tutta Confindustria, il Presidente Vincenzo Boccia in testa: «Occorre che la decontribuzione dei giovani assunti duri fino al 2019. “Dove trovare le risorse? Chiedendo un contributo alle pensioni più alte. Chi ha preso tanto e continua a prendere tanto deve dare un contributo di solidarietà a favore dei più giovani, basato sul sistema contributivo».

VIETATO CORRERE DA SOLI
Ma cosa significa investire nel futuro? A rispondere a questa domanda è stato l’intervento di Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia: «Venti anni fa l’Italia investiva in tecnologia professionale quote rispetto al Pil come Francia e Germania, oggi siamo ai livelli che più o meno si attestano sulla metà dei nostri concorrenti. E poi ci stupiamo di essere vulnerabili a degli stacchi hacker da cui potremmo tra l’altro difenderci con dei semplici aggiornamenti dei software? Le imprese devono investire nel futuro e investire nel futuro vuol dire investire in tecnologia». Prima di tutto in quella predittiva e legata alla realtà aumentata, è stato il messaggio dato alla platea degli industriali varesini.

Una sfida importante, impossibile da affrontare per le singole imprese, senza fare aggregazione. D’altronde lo stesso Mauro Vitiello nel suo saluto di insediamento lo ha detto chiaramente: le corse solitarie non sono ammesse di fronte alla rivoluzione dell’industria 4.0. «Si sente chiara l’esigenza di non rimanere soli di fronte ai problemi, ma anzi di poter costruire insieme relazioni e occasioni di pensiero collettivo per affrontare, per dirla in maniera digitale, come una community, la vera grande sfida che oggi abbiamo di fronte: quella della complessità. Non ci sono risposte semplici alle sfide che ci aspettano. È con questa consapevolezza che mi accingo a ricoprire per i prossimi due anni il ruolo di Presidente di questo nostro Gruppo. Una certezza che si accompagna ad una crescente necessità di creare percorsi di crescita condivisi».
Una visione che ha trovato subito l’appoggio del Presidente senior dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Riccardo Comerio, che dal palco di Ville Ponti, rivolgendosi ai giovani imprenditori ha affermato: «In questa fase probabilmente la cosa più intelligente non è cercare delle soluzioni costruite sulla base di ciò che conosciamo del presente (o peggio del passato), ma porsi le giuste domande su un futuro incerto. Vi invito a puntare sulla formazione. Il nostro futuro dipende dalla vostra capacità di mettervi oggi in discussione».

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Pubblicato il 16 Maggio 2017
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