Gregori e Iannini nel Gruppo Misto, ma di questa crisi si capisce poco

Di fatto è nata un’area politica magmatica a destra del Pd, una zona grigia dove maggioranza e opposizione si confonderanno

davide galimberti

I due consiglieri usciti dalla Lista Galimberti Sindaco confluiranno entrambi nel gruppo Misto: un solo partito, ma due linee diverse, per i consiglieri Iannini e Gregori. Che staranno insieme solo perché non possono farne a meno. Per ora. E’ il risultato delle verifiche di regolamento per capire che geografia politica risulterà, da oggi, dalla scissione della lista civica di centrosinistra che aveva sostenuto l’elezione del sindaco Davide Galimberti nel 2016.

(foto, la Lista Galimberti durante la compagna elettorale)

Il primo ad abbandonare il gruppo consigliare è stato Mauro Gregori, che ha costituito il Gruppo Misto. Gregori ha fondato su facebook un movimento che si chiama “Varese città ideale”, ma per le istituzioni, ripetiamo, è solo il capogruppo del Gruppo Misto poiché ne è il fondatore. Gaetano Iannini, il secondo consigliere che ha abbandonato la lista, diventa quindi a sua volta il secondo consigliere del Gruppo Misto. I due aderenti al gruppo consiliare dovranno dunque parlarsi, anche per concordare la partecipazione alle riunioni dei capigruppo e alle commissioni consiliari. Gregori si è già organizzato e ha indicato una serie di persone che lo supporteranno e che hanno aderito al suo manifesto.

Il Gruppo rimane in maggioranza? Sì, ma i due aderenti hanno affermato che potranno anche votare contro su provvedimenti che non condividono. Saranno giocoforza più liberi di agire e il loro voto andrà ogni volta richiesto. Di fatto si va realizzando parzialmente quanto era stato anticipato nei giorni scorsi. Manca però un tassello e sarà interessante, da oggi, vedere come voteranno Stefano Malerba della Lega Civica, Mauro Gregori e Gaetano Iannini del Gruppo Misto. E se Gregori e Malerba in particolare depositeranno proposte comuni creando un ponte tra maggioranza e opposizione (come già hanno fatto intendere in passato). Nel suo comunicato, alcuni fa, il sindaco Galimberti ha aperto la strada proprio a questa ipotesi ma il vicesindaco Zanzi lo ha messo in guardia: “Non condivido quelle frasi”.

LA ZONA GRIGIA

Di fatto è nata un’area politica magmatica a destra del Pd e questo fatto è evidente a tutti. Una vicenda che a dir la verità non brilla per chiarezza, come altre dal giugno del 2016 a oggi. Che cosa divide il sindaco e il Pd dagli scissionisti? Galimberti non ha commentato l’abbandono di Iannini mentre su quello di Gregori ha detto che si è trattato di una decisione concordata ma non è del tutto chiaro quali siano gli obiettivi (se ci sono).

La considerazione politica che emerge comunque è questa: con l’uscita di due elementi su quattro della lista del sindaco, a Palazzo Estense, si è allargata una zona grigia del consiglio comunale in cui la maggioranza e l’opposizione si confondono. La maggioranza dopo questo scossone può contare su 13 voti del Pd, 1 di Progetto concittadino, 2 di Varese 2.0, 2 della Lista Galimberti (il consiglio ha 32 seggi). Nella zona grigia, a seconda della situazione, può contare su 2 voti del Gruppo Misto e su 1 della Lega Civica il partito di opposizione che però sostiene spesso il sindaco anche grazie agli scambi su presidente del consiglio comunale, Avt e Aspem Reti, tutte cariche che sono andate a esponenti in quota a quel partito.

Tra i voti traballanti inoltre bisogna aggiungere quelli dei dissidenti del Pd, cioè i consiglieri supervotati nelle preferenze ma che il sindaco Galimberti ha “scaricato” una volta conquistata la vittoria elettorale: Luisa Oprandi, Fabrizio Mirabelli, Gianpiero Infortuna. Il rischio è che in alcune occasioni i voti della zona grigia risultino decisivi per far passare provvedimenti, e questo accrescerebbe il loro potere. I civici di Orrigoni invece resteranno in opposizione: sono molto contrari al piano della sosta e al piano delle scuole, ma non hanno pregiudiziali politiche e non hanno ambizioni che vadano oltre questa consiliatura.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 24 Maggio 2017
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