In casa una “collezione” di orologi d’oro e gioielli
Per colpa di un litigio in un negozio di cellulari, un pregiudicato si è fatto notare dai carabinieri. Che in casa hanno scoperto presunta refurtiva
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Gallarate hanno arrestato e portato in carcere a Busto Arsizio M. A., pregiudicato trentaduenne, cittadino albanese, perché su di lui era pendente un ordine di carcerazione ed anche perché, espulso dal territorio italiano, vi era rientrato senza autorizzazione.
L’uomo si era presentato presso un noto rivenditore di elettronica a Gallarate perché, a suo dire, il telefono cellulare molto costoso appena acquistato era difettoso. Il tono della discussione con il gestore è iniziato ad assumere toni troppo animati tanto da richiedere l’intervento di una pattuglia dei carabinieri.
Giunti sul posto i militari, dopo aver verificato le doglianze dell’acquirente, si insospettivano che il pagamento di circa 900 euro fosse stato effettuato in contanti e, dopo aver verificato che non avesse alcun mezzo di sostentamento tale da consentirgli un oggetto di tale valore, decidevano di approfondire i controlli su di lui.
Sulla scorta dei limitati, ma significativi elementi raccolti nell’immediatezza, le indagini hanno permesso di accertare che di recente l’uomo aveva cambiato nome e, con quello precedente, era gravato da un provvedimento restrittivo per un illecito compiuto anni prima.
Proprio l’accertamento sulla reale identità ha consentito di ottenere riscontri positivi a supporto di quanto ipotizzato poiché, tra l’altro, nel settembre del 2010 era stato espulso dal territorio italiano con obbligo di non potervi rientrare per 10 anni. A quel punto i militari hanno proceduto all’arresto anche per la violazione di tale obbligo. L’esame della sua posizione si è aggravata ulteriormente allorquando, presso il domicilio, i militari hanno rinvenuto oggetti in oro di cui non è stato in grado di giustificare il possesso e per i quali veniva anche denunciato per ricettazione.
È verosimile che siano il bottino di qualche furto avvenuto i giorni scorsi. Si tratta di monili d’oro e denaro, suddiviso in monete da 1 e 2 euro, per una somma di circa 3000 euro.
Le indagini continuano al fine di individuare i legittimi proprietari e restituire gli oggetti rinvenuti.
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