In migliaia in Piazza San Giovanni per il concertone

Nove ore no-stop di musica per la ventisettesima edizione dell'evento organizzato per la festa dei lavoratori. Lo Stato Sociale protesta contro il ministro Poletti

Una festa lunga nove ore quella andata in scena in Piazza San Giovanni per il tradizionale concertone. Tanta musica, poche bandiere, per una piazza piena di giovani che sono arrivati da tutta Italia per quello che resta comunque un evento dedicato all’importanza del lavoro, della libertà, dei diritti.

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Sul palco Camilla Raznovich e Clementino hanno condotto la kermesse ricordando più volte il senso della giornata intitolata “Il lavoro: le nostre radici, il nostro futuro”. Nel pomeriggio anche un momento dedicato al centenario della strage di Portella della Ginestra, alle terre terremotate del centro Italia.

“Bella ciao” e la provocazione dello Stato Sociale 

Tanti anche i messaggi arrivati dagli artisti durante le loro esibizioni. Tra i più significativi quello del musicista libanese Ara Malikian che ha fatto cantare la piazza con una versione di “Bella Ciao” a suon di violino mentre Lo Stato Sociale è salito sul palcoscenico con i vestititi tagliati, ovvero metà manica e metà pantalone (e con magliette a sostegno dei No Tap), per polemizzare contro il ministro Poletti che aveva invitato i giovani a preferire le partite di calcetto, “dicendo che per trovare lavoro funzionano meglio dell’invio di un curriculum”. Durante l’esibizione hanno poi lanciato palloni giganti al pubblico con le scritte ironiche sui nuovi lavori, ‘Tronista’, ‘Influencer’, ‘Hostess’, ‘Tassista’. Sugli schermi inoltre, hanno mandato messaggi contro l’omofobia. Insomma, il gruppo di Bologna si è distinto ancora una volta per la sua ironia tagliente e provocatoria.

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La line up 

Per il resto tanta, tantissima musica con i nomi del momento, dalle 15 a poco dopo la mezzanotte. Quello di quest’anno infatti, ha visto una line up con gli artisti più amati del panorama indie.  Dall’attesissimo Brunori Sas che ha incendiato la piazza con i pezzi del suo ultimo brano “A casa tutto bene” e che ha urlato al pubblico “apritevi” riferendosi alle tante possibilità che offre la vita, alla cantautrice Levante fino a Gabbani che ha fatto ballare la piazza con il tormentone “Occidentali’s Karma”. E poi ancora gli Editors, Ermal Meta, Samuel, Edoardo Bennato fino ai Planet Funk e Public Service Broadcasting per chiudere la giornata.

Ma i nomi sono stati anche altri: Motta super cantato dal pubblico, Le Luci della Centrale Elettrica, Bombino il Jimi Hendrix del deserto, gli Ex-Otago, Teresa De Sio, Marina Rei, l’Orchestra di Saltarello Abruzzese, il violinista Ara Malikian, Braschi, Geometra Mangoni, Mimmo Cavallaro, Marina Rei, Rocco Hunt, Artù, i Ladri di Carrozzelle, per citarne alcuni. Ad aprire la kermesse i veterani Après La Classe.

Una giornata intensa che ha visto un flusso costante di pubblico, nonostante la pioggia ad inizio serata ma per fortuna passeggera. Un concerto che per alcuni rappresenta una tradizione a cui non mancare, per altri l’occasione per ascoltare i loro artisti preferiti ma comunque un momento per riflettere su alcune tematiche sociali che riguardano tutti noi.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Maggio 2017
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