La circolazione dei frontalieri: convegno all’università dell’Insubria

Si svolgerà venerdì 19 maggio e presenterà i risultati di un progetto di ricerca sulle tematiche giuridiche legate alla mobilità dei lavoratori nei rapporti tra Italia e Svizzera

“La circolazione dei lavoratori nella regio insubrica” è il titolo del convegno in programma venerdì 19 maggio, dalle ore 10, nell‘Aula Magna del Collegio Universitario Carlo Cattaneo, di Via Henry Dunant 7, a Varese.

Il convegno presenta i risultati di un progetto di ricerca, cofinanziato dall’Unione europea, nell’ambito del Modulo Jean Monnet, dedicato all’approfondimento delle tematiche giuridiche legate alla mobilità dei lavoratori nei rapporti tra Italia e Svizzera. L’ingresso è libero e aperto a tutti gli interessati.

Il programma prevede, dopo i saluti introduttivi del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, professor Alberto Coen Porisini, e del Direttore del Dipartimento di Economia, professor Matteo Rocca, l’apertura dei lavori a cura del professor Vincenzo Salvatore, Ordinario di diritto internazionale, e la presentazione del volume “The free movement of persons between Switzerland and the European Unione” a cura della professoressa Cecilia Sanna, Coordinatrice del progetto di ricerca.

«Il tema della circolazione dei lavoratori frontalieri è di grande rilevanza e attualità per il nostro territorio e richiede la definizione di soluzioni normative idonee a facilitare la prestazioni di attività lavorative, approntando le adeguate tutele e fornendo idonee garanzie per quanto attiene agli aspetti  retributivi, tributari, previdenziali e di assistenza sanitaria» sottolinea il professor Salvatore.

Alle ore 11 è in programma la Tavola rotonda: “Le sfide poste dal mercato del lavoro transfrontaliero: il ruolo degli enti territoriali”, con Giuseppe Albertini, Presidente della C.C.I.A.A. di Varese; Davide Galimberti, Sindaco di Varese; Gunnar Vincenzi, Presidente della Provincia di Varese. Modera Matteo Inzaghi, Direttore di Rete 55.

«Alla crisi nei rapporti tra Svizzera ed Unione europea scaturita dal referendum del 2014, ha fatto seguito un rinnovato impegno del governo italiano e del governo svizzero di intensificare le forme di collaborazione, con risultati che vanno al di là dei meri rapporti di buon vicinato – spiega il professor Salvatore -. I successi conseguiti in materia di cooperazione fra le autorità fiscali, soprattutto per quanto attiene allo scambio di informazioni e alle politiche di trasparenza, devono essere da stimolo a una revisione degli accordi bilaterali tra Svizzera e Unione europea, anche in altri ambiti, quali quello della libera circolazione delle persone, che devono trarre impulso positivo da un rinnovato clima di buone relazioni diplomatiche» conclude il docente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Maggio 2017
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