La scuola digitale: tra problemi e prospettive

In vista del 2020 quando dovrà completarsi l'innovazione chiesta dall'UE, giovedì 1 giugno all'Ite Tosi si farà il punto con la presentazione del progetto DIGICOMP che valuta i progressi raggiunti

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A che punto è la digitalizzazione della scuola? Domani, giovedì 1 giugno, nell’aula magna dell’Ite Tosi di Busto Arsizio, grazie al sostegno della Fondazione Merlini, verrà fatto il punto sulla situazione del processo di informatizzazione del mondo dell’istruzione in un seminario che inizierà alle ore 10.

A meno di tre anni dal termine del processo di innovazione imposto dall’Unione Europea, si vuole fotografare lo stato dell’arte e capire gli ambiti di ulteriore evoluzione possibile.

Per misurare i risultati è stato pensato DIGICOMP un importante progetto di studio voluto direttamente dalla Commissione Europea per misurare lo sviluppo della competenza digitale in Europa e a fissare descrittori esaustivi.

In Italia il progetto è curato dal CNR – Istituto Tecnologie Didattiche e da INDIRE. Il seminario, aperto a tutte le scuole, spiegherà il progetto e i suoi 74 parametri di valutazione afferenti a 7 differenti tematiche che vanno dalle pratiche di insegnamento e apprendimento, ai contenuti e al curricolo, ai sistemi di valutazione, alle collaborazioni in rete, alle infrastrutture, allo sviluppo professionale, alla gestione della scuola.  La rete di scuole che aderirà al progetto potrà condividere buone pratiche e riflessioni per arrivare a dimostrare, nel 2020, gli obiettivi raggiunti in base alle direttive indicate nel trattato di Lisbona.

Ospite del seminario la Dott.ssa Stefania Bocconi, responsabile nazionale del progetto.  L’incontro si chiuderà entro le 12.30 con ipotesi e proposte di intervento per il prossimo anno che riguarderanno, tra le altre cose, la comunicazione, la didattica aumentata e le app.

Recentemente, l’Ufficio scolastico lombardo ha effettuato una ricerca da cui è emersa una situazione “soddisfacente”. ( leggi la relazione finale)

«Buono il livello di dematerializzazione dei servizi e il grado di innovazione nella didattica, in atto già da diversi anni – si legge nel report –  risultano invece da rafforzare gli ambiti dell’infrastruttura di rete e della digitalizzazione amministrativa, attualmente consolidata solo sul fronte della protocollazione informatica e della gestione contabile».

L’indagine evidenzia:

I servizi
Le rilevazioni attestano un buon livello di dematerializzazione, in atto già da diversi anni e circoscritto, dapprima, ai siti e portali web, poi alle comunicazioni scuola-famiglia, quindi al registro elettronico.
• il 96% delle scuole possiede un sito web
• il 73% adotta comunicazione scuola-famiglia online
• il 77% usa il registro elettronico di classe,
• l’84% registro elettronico personale del docente (Fonte Osservatorio Miur 2016)

La digitalizzazione amministrativa
La situazione nelle istituzioni scolastiche non può ancora dirsi pienamente realizzata. Difficoltà si rilevano nei processi di archiviazione del documento dematerializzato e, più ancora, nella conservazione sostitutiva a norma di legge.

La formazione
Le iniziative di formazione sono state attivate dal Miur con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.
Sono stati formati:
• 1.150 Animatori digitali
• ulteriori 2.603 insegnanti Grazie ai fondi PON 2014 – 2020 sono stati formati:
• 13.800 tra DS, ATA, docenti (Fonte Osservatorio Miur 2016)

La didattica
Con riferimento alla didattica, in un contesto che ha visto progressivamente in aumento il numero di LIM, di device fissi e mobili, di repository online e di piattaforme per la formazione a distanza e la condivisione di contenuti, i dati segnalano un soddisfacente livello di sviluppo e innovazione raggiunti.
• il 53,6% ha partecipato a bandi «competenze e contenuti digitali»
• l’88,8% è dotato di spazi per l’apprendimento digitale (Fonte Monitoraggio Usr 2017)

Analizzando il dato relativo agli spazi per l’apprendimento digitale, nello specifico si rileva che:
• il 44,9% sono aule aumentate
• il 25,5% sono spazi alternativi per l’apprendimento
• l’30,7% sono laboratori mobili
• il 20,9% sono altre tipologie di spazi (aule 3.0, laboratori informatici …)

Il 30,9% dei suddetti spazi è stato realizzato con i fondi PNSD

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Maggio 2017
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