Le studentesse del Tosi in testa al corteo per la legalità
Le tre ragazze, attraverso la Fondazione Merlini, hanno partecipato alla manifestazione di commemorazione delle vittime della mafia Falcone e Borsellino
“Lezione di vita, lezione di coraggio. Questo è per noi il 23 maggio“. Questo il coro che migliaia di studenti hanno gridato per le strade di Palermo in occasione della Giornata della Legalità.
Ancora una volta l’ITE Tosi di Busto Arsizio ha partecipato con tre studentesse: Giulia Grassi, Sofia De Matteis, Lonela Halevici alla manifestazione in ricordo delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, avvenute 25 anni fa.
Le tre studentesse con l’associazione Merlini hanno collaborato all‘accoglienza di più di 1000 studenti che si sono ritrovati al porto di Civitavecchia per una traversata in nave che li ha portati ad incontrare a Palermo gli studenti siciliani. Alle studentesse del Tosi è stato assegnato il compito di aprire il corteo che ha portato gli studenti dal porto di Palermo fino all’aula bunker fino al carcere dell’Ucciardone.
È stata un’esperienza indimenticabile per loro e per tutte le altre persone che hanno partecipato a questo incontro nazionale contro la malavita organizzata. Hanno avuto la soddisfazione di incontrare alti esponenti politici che, come loro, credono nella costruzione di un mondo senza mafia, approfondendo le loro conoscenze in ambito politico e che le hanno sensibilizzate ad un problema molto attuale, ricordando loro che la mafia può essere sconfitta attraverso piccoli gesti di generosità, rispetto e legalità.
A Palermo sono state accolte da centinaia di scuole siciliane gioiose di condividere questo momento con loro e le altre scuole, tanto da fargli aprire il corteo che le ha portate poi All’aula bunker dove hanno assistito ad una celebrazione di ricordo molto interessante nella quale sono intervenuti il Presidente della Repubblica Mattarella, il Presidente del senato Grasso, il Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi e i ministri dell’istruzione Fedeli e dell’interno Minniti.
Quello che le ha fatte veramente emozionare è stato il poter essere seduti nello stesso luogo in cui 25 anni fa si svolse il maxi processo istruito dai giudici che furono barbaramente trucidati nell’estate del 1982.
Un’esperienza rinnovata nella quale si è confermato che: «Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini».
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