“No alle cooperative in aeroporto”. Protesta a Malpensa

L'ipotesi di un ingresso di cooperative nel settore handling agita le acque tra i lavoratori. "L'aeroporto è un luogo sensibile, è anche questione di sicurezza per tutti"

Malpensa Generiche

Una cooperativa tenta di affacciarsi in subappalto nel settore dell’handling e dei servizi “di rampa” e a Malpensa si mobilitano lavoratori e sindacati. L’hanno definito «il punto di non ritorno», perchè fino ad oggi proprio i servizi “di rampa” (quelli cioè sul piazzale, intorno agli aeromobili) erano considerati l’ultimo baluardo rispetto alla competizione sfrenata basata sui subappalti e sulle cooperative.

Annunciata nei giorni scorsi, la protesta dei lavoratori si è fatta sentire nei saloni dell’aerostazione al Terminal 1. Obbiettivo: rimettere intorno ad un tavolo dipendenti delle tante società di handling, sindacati, Enac e Sea, tutti i soggetti interessati. «Enac ci ha convocato d’urgenza» spiega Angelo Piccirillo, della Filt-Cgil. «Un incontro che non era previsto e che è stato convocato dopo la manifestazione di questa mattina».

Il rischio di un ingresso delle cooperative era già stato paventato due anni fa, nel 2015, quando Ryanair è tornata ad operare a Malpensa: allora l’ipotesi di un affidamento dell’handling a una cooperativa fu duramente contrastato ed evitato dalla mobilitazione dei lavoratori.  Ci fu anche un dibattito franco, con il patron di Alpina Filippo Cutrona che intervenne direttamente per difendere la cooperativa. Ai sindacati il sistema delle cooperative non piace perchè in altri settori dell’aeroporto  si è rivelato fonte di lavoro precario e irregolare, incertezze (anche sul versante contributivo, con le cooperative che scompaiono da un giorno all’altro). «Abbiamo l’esempio dell’area Cargo – sottolinea Liviano Zocchi, della Uiltrasporti. dove abbiamo più di un problema, di sicurezza generale e di sicurezza sul lavoro: è di poche settimane fa un incidente grave, quasi mortale».

Per converso, proprio l’area cargo è nota anche per l’alta conflittualità: quando c’è un cambio d’appalto, quando una cooperativa fa le valigie da un giorno all’altro, le preoccupazioni dei lavoratori si trasformano in agitazioni e scioperi (con ritardi e irregolarità nei servizi). È anche per questo che l’ipotesi di un ingresso delle cooperative nell’handling – “in coda” a Ryanair – viene monitorato con attenzione da tutti i soggetti che devono far funzionare l’aeroporto, a tutti i livelli. Nel settore passeggeri e “di rampa” c’è un equilibrio che fin qui si è dimostrato valido e che rischia di saltare.

«Da un anno – continua Liviano Zocchi – stiamo lavorando sull’ipotesi di limitazioni del numeri di aziende che possano operare in piazzale, sulla scia di quanto fatto a Roma in Adr, dove possono operare solo tre aziende selezionate con gara. Noi oggi diciamo: è inopportuno che Enac autorizzi l’ingresso di una cooperativa, mentre già si è al tavolo per discutere le regole della gara per gli handler. Sea ed Enac congelino la situazione oggi, allo stato attuale, per non creare possibili fonti di ricorsi quando si farà la gara». L’esempio di Roma Fiumicino viene evocato per dire che è necessario introdurre regole stringenti: «l’aeroporto è un luogo delicato, anche dal punto di vista della sicurezza, soprattutto in area rampa».

Al centro, c’è ancora l’ipotesi di ingresso della cooperativa Alpina, che lavorerebbe in subappalto per Ags, contractor per Ryanair. Secondo i sindacati è una mossa che punta a comprimere i costi (in linea con la politica della compagnia irlandese) attraverso le riduzioni delle tutele e della qualità del lavoro: «Ags e Alpina fanno capo alla stessa proprietà. Che bisogno hanno di subappaltare a se stessi? Se non ridurre i costi a scapito dei lavoratori». La protesta – come già due anni fa – ha messo d’accordo tutti i sindacati, dai confederali a quelli di base, convinti che sia interesse di tutti un sistema che fissi regole stringenti, condiviso con il gestore aeroportuale ed ente di controllo. Enac ha subito aperto le porte per la riunione, ora si vedrà.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Maggio 2017
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