Openjobmetis, congedo in mezzo ai tifosi. E c’è chi vuole restare

Al Twiggy di Biumo l'aperitivo di commiato a squadra e staff. Le nostre interviste: Ferrero e Anosike vorrebbero rimanere biancorossi, Johnson pensa alla famiglia. E sul fronte Consorzio...

La Openjobmetis saluta la stagione 2016/17

Il Twiggy di Biumo è pieno come un uovo nella serata dell’ultimo incontro tra i componenti della Pallacanestro Varese 2016-17. L’annata sportiva biancorossa è in archivio dopo un raduno informale, un aperitivo e una lunga serie di foto, autografi e chiacchiere con tifosi, sponsor e consorziati.

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Openjobmetis tra i tifosi per l’ultimo saluto 4 di 8

Una formula, quella scelta dalla società, adatta a un ultimo saluto collettivo, certo differente da quello “con affaccio papale” in piazza Montegrappa degli “Indimenticabili” ma ugualmente gradito tanto alla gente, quanto ai giocatori. Nessun momento ufficiale, nessun discorso di chiusura: quelli sono già arrivati all’interno dello spogliatoio oppure davanti ai dirigenti. E nessuna novità ufficiale di mercato, parola che tutti – giocatori, dirigenti, allenatori – sanno di dover pronunciare ma che preferiscono tenere lontana ancora per qualche giorno.

Intanto, tra una birra e un salatino, ne abbiamo approfittato per scambiare qualche battuta con alcuni dei personaggi che hanno accompagnato i tifosi biancorossi in questo bizzarro viaggio durato nove mesi e caratterizzato da una lunga fase negativa e da un’impennata di orgoglio finale, inutile per arrivare ai playoff ma almeno buona per evitare cattive sorprese.

IL BOMBER

Dominique Johnson è stato l’unico giocatore aggiunto in corsa ed è risultato determinante per far ripartire Varese nel momento più difficile. E difficile sarà anche trattenerlo in città, visto il suo valore di mercato che, al momento, pare estraneo al budget biancorosso. «Questa per me è stata una bella esperienza, la prima nel campionato italiano. La stagione è stata particolare: quando sono arrivato ho avuto qualche alto e basso, poi le cose sono migliorate anche se purtroppo non siamo riusciti a risalire fino ai playoff. Dispiace, ma a un certo punto c’era il timore di retrocedere: allontanare questo problema è stato importante». Ora per Nique (che sullo sfondo del telefono ha la foto di VareseNews che lo ritrae al termine della partita con Brescia) la priorità diventa la famiglia. «Non so ancora cosa farò l’anno venturo, non so nemmeno se parteciperò alle Summer Leagues negli Usa o se punterò al ritorno in Europa. Ora volo da mia moglie, le prossime destinazioni saranno concordate con la famiglia».

IL CAPITANO

Partito Cavaliero, il capitano della Pallacanestro Varese è diventato Giancarlo Ferrero, a sua volta con contratto in scadenza il prossimo 30 giugno senza opzioni di alcun tipo. L’ala di Bra, che ora deve rimettersi in pari con gli esami universitari, è stato il simbolo dell’andamento della squadra. Trascurato nella prima parte di campionato da Moretti, con Caja è diventato protagonista. «Ma io non avevo rivincite nei confronti di alcuno. Ogni allenatore fa le sue scelte per quello che crede essere il bene della squadra, e così è avvenuto anche con Paolo. Io ho solo continuato a fare il mio lavoro con dedizione, poi con Attilio ho avuto più spazio anche in un ruolo, il “4 tattico” che non era mai stato il mio. Il vero dispiacere che mi porto dietro è quello di non essere riuscito ad arrivare ai playoff: sono convinto che saremmo stati una mina vagante capace di far paura a tutti». Sul futuro sportivo, Ferrero è chiaro: «Che io mi trovi bene a Varese è evidente: la gente mi vuole bene, io sono a mio agio. Tocca alla società fare le proprie scelte, ma è chiaro che io gradirei restare».

La Openjobmetis saluta la stagione 2016/17

IL PIVOTTONE

Un altro giocatore che ha chiaramente espresso il desiderio di tornare a vestire il biancorosso è OD Anosike, che lo ribadisce in ottimo italiano, lingua che ha iniziato a studiare fin dal suo sbarco in Serie A, a Pesaro, quattro stagioni fa. «Confermo quanto ho detto in altre interviste alcuni giorni fa. Io qui sto bene, la città è accogliente e ho trovato un allenatore come Caja che ci ha fatto lavorare in un modo che mi piace molto. Se il club lo desidera, sono pronto a parlarne». Anosike di recente ha cambiato procuratore, scegliendo un’agenzia ben introdotta in Russia e Turchia. «Vero, ma per il momento non ho avuto proposte da quei campionati. Ho cambiato per avere aperte più strade, però ribadisco che la mia prima scelta è Varese, o comunque l’Italia». Per chiudere gli chiediamo una curiosità, sull’evoluzione della sua intesa con Maynor che ha stentato a decollare nei primi mesi. «In precampionato ci siamo infortunati entrambi e abbiamo giocato pochissimo insieme, così l’inizio non è stato semplice. La chimica si è creata con il passare delle settimane, e soprattutto è migliorata seguendo qualche indicazione extra che ci ha dato Caja. Direi che poi ci siamo intesi bene».

 IL DIRIGENTE

Questa non sarà l’ultima chiacchierata stagionale con Alberto Castelli, anzi, potrebbe essere solo la prima di una serie lunga. Certo, il presidente di “Varese nel Cuore” non entra nelle questioni legate al lato sportivo, ma a livello di “politica” è probabilmente l’uomo chiave del mondo biancorosso. «Una cosa è certa e questa stagione particolare lo ha dimostrato: qui nessuno molla mai. Ripartiamo dalla certezza di avere già i ruoli tecnici ben ricoperti, parlo di Caja in panchina e di Coldebella-Bulgheroni a livello di gestione sportiva». Poi c’è il nodo budget, che significa avere risposte certe innanzitutto dal main sponsor. «Da quando è quotata in borsa, Openjobmetis deve procedere “a scadenze” quando deve fare le cose. Rasizza è possibilista, e io credo che qualunque decisione possa arrivare in tempi compatibili con noi. Non oltre fine giugno per intenderci». Se Castelli non è direttamente coinvolto per le trattative che riguardano la società Pallacanestro Varese, è invece in prima fila nella ricerca di un socio forte per il Consorzio. «Aprirsi ad altri investitori non è più un tabù, il mandato dell’assemblea è andato, come sapete, in questa direzione. Non posso e non voglio dire molto, se non che stiamo ragionando a questa soluzione». Anche, a quanto pare (ma Castelli non si sbottona) con Gianfranco Ponti.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Maggio 2017
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