Politica, aziende e volontariato uniti contro lo spreco alimentare
Questa mattina si è parlato della legge 166 contro lo spreco alimentare in una tavola rotonda con l'onorevole Maria Chiara Gadda
Una legge da conoscere e da far conoscere, non solo ai cittadini ma soprattutto ad aziende, scuole, mense e alle amministrazioni comunali. Solo così la Legge 166 contro lo spreco alimentare – conosciuta come Legge Gadda – potrà entrare nelle buone pratiche quotidiane e innescare circoli virtuosi che portano vantaggi a tutti i soggetti coinvolti.
Sono questi temi della tavola rotonda che si è svolta questa mattina alla Rmt Valvoplastica di Solbiate Olona con la presenza di Maria Chiara Gadda, la deputata varesina del Pd che ha promosso la legge, i sindaci di Castellanza Mirella Cerini e di Solbiate Olona, Luigi Melis, e del presidente della onlus La mensa del Padre Nostro, Adriano Broglia.
A fare gli onori di casa l’Amministratore delegato della Rmt Valvomeccanica Maurizio Rossino.
“questa tavola rotonda – ha detto Maria Chiara Gadda – è nata per la volontà di diffondere e far conoscere alle imprese, ma anche alle amministrazioni comunali, i contenuti di una legge che rende più facile donare le eccedenze alimentari, che amplia il numero di soggetti del terzo settore che possono partecipare a questo impegno per la redistribuzione delle risorse alimentari che altrimenti andrebbero sprecate e permette ai comuni di favorire queste iniziative introducendo sgravi sulle imposte locali alle imprese che donano”.
L’incontro – moderato dal giornalista Luciano Landoni – è stato ospitato dalla Rmt Valvomeccanica, perché proprio di recente, dal momento in cui l’azienda si è dotata di una mensa aziendale, ci si è posti il problema delle eccedenze e grazie all’incontro con La Mensa del Padre Nostro onlus, oggi queste eccedenze vengono rimesse in circolo e aiutano l’associazione a rispondere ad un bisogno crescente. Un bisogno che, come ha ricordato il presidente Adriano Broglia, oggi colpisce sempre di più anche nuclei familiari italiani.
Alle aziende che si assumono la responsabilità sociale del dono, con la nuova legge si aprono anche possibilità di risparmio vero: ai Comuni è infatti concessa la possibilità di applicare degli sconti sulle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti.
Come ha fatto Castellanza, secondo Comune in Lombardia ad introdurre nei propri regolamenti questa possibilità: “Non stato affatto complicato – ha detto il sindaco Mirella Cerini – Noi abbiamo introdotto tre fasce di sconto, pari al 10, 14 e 16% della parte variabile della Tari, rispondendo così ad una realtà che a Castellanza era significativa anche prima della legge, con diverse aziende che donavano le eccedenze alimentari”.
Per i Comuni il mancato introito di parte della tassa viene compensato con una riduzione dei materiali conferiti per lo smaltimento, le aziende risparmiano e sono ulteriormente incentivate e aumenta la quota di alimenti che rientrano in circolo grazie al terzo settore.
“Un circolo virtuoso che dispiegherà sempre di più i suoi effetti man mano che la legge troverà reale applicazione a livello territoriale”, ha concluso l’onorevole Gadda.
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