Tari, l’opposizione attacca, la giunta risponde

Continua il dibattito sulla tassa sui rifiuti. Lega Nord e Forza Italia: «Tariffe aumentate». L’amministrazione: «Ciascun abitante potrà verificare il vero risparmio che ha ottenuto»

Altri sacchi di spazzatura a Villa Gianetti (inserita in galleria)

Prosegue l’offensiva dell’opposizione malnatese sul tema Tari, ovvero la tassa sui rifiuti. Dopo un primo comunicato del consigliere di Forza Italia Marco Damiani, al quale ha fatto seguito una prima risposta dell’assessore Giuseppe Riggi, prosegue il botta e risposta.

A una seconda nota del consigliere Damiani, si è aggiunta anche la Lega Nord.

Il comunicato di Damiani:

A nostro avviso la tassa rifiuti 2017 ha avuto un aumento globale di ca. il 35% rispetto al 2016. Eppure l’Assessore Riggi e la sua lista “Malnate Sostenibile” avevano fatto tutta la campagna elettorale a pubblicizzare con enfasi che il nostro Comune faceva risparmiare i Cittadini virtuosi nella raccolta differenziata.

Questo valeva solo prima delle elezioni?

A Riggi chiedo di essere sincero e rispondere a questa semplice domanda: “rispetto al 2016, lui e l’amministrazione Astuti hanno aumentato la tassa dei rifiuti? I malnatesi pagano di più?” i cittadini meritano risposte chiare, senza i giri di parole tipici dei politici di professione quando vengono colti in fallo, risponda si o no.

Vorremmo sapere quali sono le motivazioni di questo ingiustificato aumento della tassa da un anno all’altro e perché l’assessore Riggi non si sia almeno assunto la responsabilità politica di informare la cittadinanza.

Ai malnatesi interessa quanto dovranno pagare adesso e in futuro, poi una volta concluso questo discorso potremmo anche discutere sul passato: chiedo a Riggi se lo sconto applicato nel 2016 valeva solo nell’anno delle elezioni oppure, come auspico, se ci garantisce che sarà applicato allo stesso modo anche nelle prossime bollette scongiurando ulteriori aumenti della tassa rispetto al 2016.

La nota della Lega Nord

Sulla questione rifiuti la Lega Nord ci ha visto lungo fin dallo scorso anno votando contro una tariffa momentaneamente scontata a fronte di una agguerrita campagna elettorale, ed ora ad un anno di distanza quel voto espresso per prendere distanza da una fase politica (dettata dal PD) poco onesta nei confronti dei cittadini e delle loro tasche si manifesta in tutta chiarezza. Purtroppo poco è cambiato per commercianti, uffici e realtà industriali che da sempre sono le colonne portanti del bilancio Econord, né lo scorso anno né in questo bilancio hanno avuto chiari segnali incoraggiatori; ma, come se non bastasse, anche i privati hanno avuto delle sorprese in bolletta.

Quest’anno si aggiunge una nuvola di incertezza su alcune, cartelle pazze, che sembrerebbe – voci di palazzo – sostengono che l’Ente si sia affrettato a ritirare senza grandi comunicazioni ufficiali. A noi della Lega sembra evidente che questa è stata ed è una grande operazione politica che aveva lo scopo di raccogliere voti, ed ora a campagna conclusa, ahinoi con successo, non resta che mettersi le mani in testa o meglio in tasca…forse sarebbe opportuna un po’ più di trasparenza, magari a partire dalle bollette le cui voci esposte sono state presentate con parametri differenti e quindi non facilmente confrontabili da un anno all’altro. Ci chiediamo quindi cosa stia succedendo.

A queste due prese di posizione, ha voluto rispondere l’amministrazione comunale con una nuova nota ufficiale:

In relazione alle polemiche innescate da alcuni dei gruppi consiliari di minoranza, ed in seguito all’ennesimo attacco giunto a mezzo stampa, riteniamo opportuno chiarire ai nostri concittadini, una volta per tutte quali sono stati, e quali sono tutt’oggi, i benefici che ciascuno di noi, consiglieri di minoranza compresi, ha ottenuto grazie al nuovo sistema di tariffazione dei servizi di Igiene Urbana. Tutto ciò ribadendo, innanzitutto, la massima trasparenza e correttezza con la quale l’Amministrazione ha agito nei confronti dei propri datori di lavoro, gli abitanti di Malnate.

Ripercorriamo insieme la storia recente: L’appalto vigente è stato affidato tramite gara nel gennaio 2013, alla Società Econord. Tale appalto è stato aggiudicato con un’offerta di canone annuo pari a circa 1.600.000 euro (8.000.000 di euro per i 5 anni), e scadrà il 31 dicembre 2017.

In base al canone nel 2013 sono stati stabiliti i coefficienti da applicare per il calcolo della tariffa fissa, categoria per categoria. Per la tariffa variabile invece, calcolata per ciascun utente sulla base del numero di sacchi conferiti, è stato introdotto il principio a noi estremamente caro del: “chi inquina paga”, applicando per la prima volta la “tariffa puntuale”.

Sulla tariffa variabile pertanto ogni cittadino ha ottenuto ed ottiene sconti in base alla quantità di rifiuto secco prodotto, ossia in proporzione al proprio “virtuosismo”. Gli sconti che l’amministrazione Astuti ha deciso di erogare ai propri cittadini sulla tariffa fissa, derivano invece da tre principali fattori:

– Economie di sistema: ossia i maggiori guadagni ottenuti dalla vendita delle categorie merceologiche che producono utili, quali ad esempio plastica e vetro, che il gestore ha voluto in quota parte rendere al cittadino. – Minor numero di sacchi distribuiti: quindi minor costo per la stampa degli stessi. – Recupero degli insoluti: resosi possibile grazie ad una attenta e costante azione di verifica e di sollecito verso i cittadini che dovevano ancora regolarizzare la propria posizione contributiva. Tali sconti variavano di anno in anno, sulla base delle economie disponibili. Per la categoria “domestico”, che costituisce il 90% degli utenti, è stato applicato il 10% di sconto nel 2014, il 25% nel 2015 e nel 2016 e il 15% nel 2017 . Perché la differenza tra il 2017 ed il biennio precedente? Si tratta di aumento? Il maxi sconto degli anni 2015 e 2016 è dovuto principalmente al fatto che in quel biennio pochissimi cittadini hanno ritirato i sacchi e, in più, gran parte delle posizioni ancora “aperte” sul fronte insoluti sono state regolarizzate. Ciò ha quindi consentito di ottenere una cifra maggiore da restituire totalmente ai cittadini.

Nel 2017 i cittadini hanno ritirato un maggior numero di sacchi, in quanto le scorte di ciascuno tendevano ad esaurirsi, ed è stato minore il gettito ottenuto dal “recupero insoluti”, in quanto le pratiche andavano via via regolarizzandosi ed il numero di cittadini insolventi diminuiva. Per tali motivi la cifra complessiva a disposizione si è ridotta, ed è stato applicato uno sconto inferiore a quello del biennio precedente.

Non è corretto perciò dire che il costo del servizio ha subito un aumento perché, come detto in premessa, il costo del servizio è quello fissato con il canone di partenza 5 anni fa, da suddividere in 5 rate. Ma allora quanto risparmia ogni cittadino? Ciascun abitante di Malnate potrà verificare il vero risparmio che ha ottenuto, che da una nostra analisi risulta circa del 25% per oltre il 90% dei cittadini, procedendo come segue:

– Leggere in bolletta l’importo pagato nel 2012, e moltiplicarlo per 5. Tale somma è quella che ciascuno avrebbe pagato per il servizio senza sconti, ed in forza dei coefficienti stabiliti con il nuovo appalto. Se non avete conservato le bollette, utilizzate i codici presenti in alto a sinistra nella seconda pagina della vostra bolletta ed accedete al menù a tendina “Controlla la tua TARI” nei Servizi On Line del sito comunale; lì troverete lo “storico” degli ultimi 10 anni. – Sommare gli importi delle bollette degli anni 2013-2017. Tale somma è quella effettivamente pagata da ciascuno grazie agli sconti applicati dalle giunte Astuti. Il rapporto tra le due somme vi darà la percentuale di sconto. Chi parla di aumenti lo fa quindi in malafede, nel vano tentativo di sminuire l’ottimo risultato ottenuto grazie alla collaborazione di ciascuno di voi. Fare il paragone con il 2016, ossia con una delle “rate” già scontate, è quindi un modo distorto di rappresentare la realtà, messo in atto per creare confusione ed inutile polemica da chi è incapace di proporre soluzioni alternative e critiche costruttive.

Semplificando, il prezzo del “prodotto” che l’Amministrazione ha “comprato”, è stato stabilito 5 anni fa, e corrisponde alla cifra di 8 milioni di euro, da pagare in cinque comode rate da 1,6 milioni ciascuna. Grazie agli sconti queste rate sono state di volta in volta ridotte, compresa quella del 2017, portando l’importo complessivo che riconosceremo alla Società a circa 6,5 milioni di euro, facendo tecnicamente risparmiare alla collettiva un’intera rata, pari a 1,5 milioni di euro.

I Consiglieri di minoranza tentano invano di mettere in discussione ciò che è lapalissiano, ossia che il sistema ha prodotto risparmi per tutti, loro compresi. D’altronde cosa aspettarsi da chi, quando amministrava, è stato incapace di introdurre elementi innovativi nella gestione del servizio? Ricordiamo infatti che la giunta guidata da Sandro Damiani, ha ereditato il sistema messo in atto dalla precedente amministrazione, quella di Olinto Manini, e che solo nello scorso quinquennio si è stati in grado di implementare e migliorare tale sistema, ottenendo benefici economici ma soprattutto ambientali.

Nella catena del “buon amministrare” manca quindi un anello, quello del triennio 2008-2010, al quale per fortuna siamo stati e saremo in grado di rimediare, nonostante l’atteggiamento di quelli che affermano di “cogliere in fallo” gli altri, ma sono essi stessi “fuori gioco” da tempo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Maggio 2017
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