“A Tradate il sindaco avrà pieni poteri”

Il Pd accusa il leghista Candiani di aver diffuso informazioni false sulla composizione del consiglio per condizionare il voto: "Ha paura"

Bertocchi Marantelli

A Tradate il gioco si fa duro. Il senatore leghista Stefano Candiani dichiara che la maggioranza del consiglio comunale è già del centrodestra, ma in realtà non è vero (lo ammettono anche i vertici leghisti provinciali che si è trattato di una interpretazione errata).

Il Pd però accusa Candiani di aver voluto diffondere, appositamente, informazioni false con uno scopo preciso: “Demoralizzare chi vuole andare a votare per Laura Cavalotti al ballottaggio”, sostiene Daniele Marantelli, che cita una sentenza del Consiglio di Stato e le leggi che regolano il punto.

“A otto giorni dal ballottaggio – osserva il deputato – uscire con questi argomenti è un tema delicato. A Tradate non vi sarà alcuna anatra zoppa, come si dice in gergo quando un sindaco non ha la maggioranza del consiglio comunale. Non è vero che il voto ha già stabilito la composizione dell’aula».

«Candiani punta a scoraggiare la partecipazione di coloro che stimano la Cavalotti e quindi occorre sgomberare il campo da argomenti tipici dell’azzeccagarbugli. E’ chiara la legge, ed è altrettanto chiara la sentenza del consiglio di stato. La percentuale di seggi di maggioranza è calcolata sui voti validi a candidato sindaco, che in questo caso, a Tradate, sono il 47,40%, quindi niente ingovernabilità ma sindaco nella pienezza dei poteri e con maggioranza sicura”.

Secondo Paolo Bertocchi, responsabile degli enti locali del Pd provinciale, “Candiani ha paura di perdere le elezioni”.

Marantelli aggiunge: “C’è nervosismo da parte loro, la sfida tra due persone al ballottaggio è una incognita, ci sono state clamorose sosprese in passato. Sono sorpreso ma neanche più di tanto, conoscendo lo stile di una forza politica che al Senato, dove c’è Candiani, non mi pare abbia dato, ieri, un esempio di comportamento virtuoso alle giovani generazioni”.

Bertocchi ragiona su un dato: “A Tradate, per la prima volta dal 1993, il centrodestra non ha la maggioranza. Cinque anni fa si presentarono divisi, e sommando i voti i nostri avversari erano oltre il 55%. Qui l’unico zoppo è il centrodestra, e con questo si spiega un senatore che annuncia autorevoli pareri che non produce, ma che fa ventilare. La partita è aperta. Le liste civiche non si schierano ma Carlo Uslenghi, l’ex presidente del consiglio comunale che sosteneva la lista civica di Plebani, ha annunciato il sostegno alla Cavalotti. Facile non è, ma non è facile nemmeno per Galli”.

Marantelli infine ricorda che l’affluenza è stata del 58% e bisogna valutare gli astenuti che cosa faranno. “Cito un esempio. A Vimercate lo scorso anno avevamo 17 punti di vantaggio e perdemmo. Non sono analisi consolatorie le nostre, ma scientifiche”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 16 Giugno 2017
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Io non credo, o non voglio credere, che ci siano persone così influenzabili e così dalla bandiera molto svolazzante. Non credo si possa scegliere un colore per poi preferire il suo opposto nella scala cromatica, altresì vorrebbe dire non avere le idee chiare, non avere capisaldi e non avere chiaro cosa è stato fatto in questi anni.

    A Tradate c’è poco da ragionare…..o si dà ancora fiducia a questa giunta che ha saputo risanare una situazione economica drammatica, facendo per questo molto rinunce, oppure oppure dall’altro lato vuol dire dare fiducia a chi tale situazione economica l’ha creata.

    Se poi le promesse non verranno mantenute allora potremmo sì lasciarli a casa con un sonoro e bruciante voto ma un mandato mi sembra ancora troppo poco per arrivare a non confermare la giunta Cavallotti, quantomeno vogliamo tutti vedere, anzi pretendiamo il completamento dei progetti rimasti ancora work-in-progressi, sia per mancanza di tempo che di fondi.

    A tutti va data una seconda possibilità, sia nei meriti ma soprattutto negli sbagli (ovviamente valutando sempre la gravità degli sbagli stessi).

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