Aspem e Ato, finisce la guerra dell’acqua

Raggiunto un accordo dopo la contesa in tribunale sul servizio idrico, ecco cosa cambia

Volti a Varese

Si è trovato un accordo tra Aspem (la ex municipalizzata di Varese del gruppo A2a) e l’Ato, l’autorità idrica della provincia di Varese che dipende dalla Provincia e dai comuni. Dopo il ricorso al tar di Aspem contro l’aggregazione degli acquedotti nella società pubblica provinciale, il consiglio di stato aveva congelato il ricorso perchè si era aperto uno spiraglio di mediazione. L’accordo è stato concluso questo pomeriggio, e prevede che Aspem consentirà ad Alfa di completare la sua aggregazione in una società al 100% pubblica ma otterrà in cambio che i contratti idrici allacciati in 35 comuni possano andare alla scadenza naturale prolungando così il servizio e gli utili; evitando quindi che decadano subito.

La contesa in tribunale tra la ex società municipale di Varese, Aspem spa, e le controparti (Alfa srl, Amsc, Provincia di Varese, Ato, Agesp, il Comune di Gallarate ma anche Regione Lombardia) ha anche dei risvolti politici tutti interni al Pd, poiché l’Ato e la Provincia, oggi, sono guidati dai democratici, così come il Comune di Varese, che ha il 10% di Aspem ed esprime il presidente Sandro Azzali (Pd). Ma la vera proprietà è in capo alla holding A2a, in cui i comuni di Milano, Bergamo e Brescia la fanno da padrone e dunque le logiche di business e territoriali hanno finora prevalso.

Per i piccoli comuni è comunque un sollievo perché, una delle ipotesi, era che ognuno di loro dovesse contribuire al pagamento ad Aspem di un risarcimento.

Il Tar, nei mesi scorsi, aveva invalidato alcuni atti con la quale, in sostanza, la provincia di Varese aveva deciso nel 2015 di affidare a una società totalmente pubblica, con affidamento diretto, la gestione del proprio settore idrico.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 14 Giugno 2017
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