Con la truffa del falso nipote prendono il volo 50mila franchi
La Polizia cantonale mette in guardia soprattutto gli anziani: "Nel 2016 in Svizzera le truffe consumate sono arrivate alla ragguardevole cifra di 73 per un danno totale di oltre tre milioni di franchi"
A tre anni di distanza dall’ultimo caso consumato in Ticino, nel luganese è stata nuovamente messa a segno una “truffa del falso nipote“.
L’episodio è accaduto verso la fine di maggio, ma la Polizia cantonale ha reso noto solo in questi giorni il caso.
Come accade in queste specifiche truffe, uno sconosciuto ha contattato al telefono la vittima fingendosi un conoscente. Ottenuta la necessaria fiducia da parte della vittima ha chiesto una somma di poco inferiore a 50mila franchi, ovviamente per motivi urgenti.
La vittima si è dunque recata presso la sua banca e, malgrado gli avvisi e avvertimenti degli impiegati sulla possibilità di una truffa, è riuscita a prelevare il denaro che poco dopo ha consegnato ad uno sconosciuto nei pressi della sua abitazione.
“Questo genere di truffa in realtà non è mai cessato – spiega una nota della Polizia cantonale – Gli autori continuano imperterriti ad operare in tutta la Svizzera e nel 2017 sono già state messe a segno 22 truffe per un importo complessivo di poco inferiore a 800mila franchi, mentre nel 2016 le truffe consumate sono arrivate alla ragguardevole cifra di 73 per un danno totale di oltre tre milioni di franchi“.
Con l’obiettivo di mantenere alta la guardia in particolare in questo periodo dell’anno, dove si registra generalmente un incremento di tentativi di questo genere di truffe, la Polizia ticinese spiega come si sviluppa e quale il comportamento migliore da adottare in questi casi: “La vittima viene contattata telefonicamente da una persona che, dopo averle carpito abilmente informazioni riguardanti la sua sfera privata, si fa passare per un nipote o un parente lontano che vive altrove e non vede da diverso tempo. Una volta stabilito questo legame, il truffatore palesa l’impellente bisogno di denaro per concludere un affare che altrimenti sfumerebbe”.
Esercitando una grossa pressione legata allo scarso tempo a sua disposizione (poche ore per concludere la trattativa) il truffatore cerca di spingere la vittima ad effettuare immediatamente un prelievo che è sempre di una certa entità (diverse migliaia di franchi) o a farsi consegnare gioielli, ori e preziosi.
Per evitare sgradite sorprese, la Polizia cantonale invita a diffidare di improvvisate telefoniche e a non farsi mettere fretta nel prendere decisioni, valutando attentamente la situazione e nel limite del possibile effettuando di persona telefonate di verifica: “Non bisogna farsi scrupoli a palesare dubbi sulla situazione con l’interlocutore e non si deve accettare che siano terze persone a ritirare il denaro. Si invitano pure familiari, parenti e curatori ad informare verbalmente e dettagliatamente gli anziani su questo tipo di truffe e sui consigli per poterle riconoscere ed evitare. Inoltre, è importante avvisare tempestivamente la Polizia cantonale allo 0848/25.55.55”.
Infine la Polizia invita eventuali vittime di fatti avvenuti negli scorsi giorni, che non hanno ancora sporto denuncia, a contattare immediatamente la Polizia cantonale.
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