Due milioni di euro per tornare a tuffarsi nel Ceresio

Presentato questa mattina a Porto Ceresio il progetto per l'eliminazione dei problemi che compromettono la qualità delle acque del lago

Avarie

“Questa è una giornata importante, di cui dobbiamo essere tutti soddisfatti, perché con oggi possiamo dire che parte finalmente il progetto di risanamento del Ceresio sulle sponde varesine, dopo un percorso lungo e accidentato”. Lo ha detto questa mattina l’assessore regionale Francesca Brianza, intervenendo a Porto Ceresio alla conferenza stampa di presentazione del progetto che porterà all’eliminazione dei problemi che da anni compromettono la qualità delle acque del lago.

“Volere è potere – ha detto, facendo gli onori di casa, Jenny Santi, da un anno alla guida della cittadina lacustre – Questo progetto è la dimostrazione che se ci sono determinazione e competenze i soldi per fare le cose di possono trovare”.

E di soldi, i tre comuni coinvolti nel progetto – insieme a Porto Ceresio, Lavena Ponte Tresa e Brusimpiano –  ne hanno portati a casa parecchi: un milione e 100mila euro dal Patto per la Lombardia, e 900mila da Alfa, la società per la gestione integrale del sistema idrico della provincia di Varese. Due milioni di euro che serviranno per mappare tutte le reti fognarie del territorio, analizzarle e approntare le soluzioni per eliminare tutti gli sversamenti di acque inquinate nel Ceresio.

“Perchè – come ha spiegato Davide Borsani, consigliere delegato di Alfa – quando si parla di inquinamento del lago tutti puntano il dito sui depuratori, ma il problema nasce quasi sempre nella rete fognaria ed è su questa che dobbiamo intervenire.

Alfa ha già avviato la procedura per il bando di gara che permetterà la mappatura delle reti dei tre comuni, di cui verrà creato un modello digitale. Sulla base dei dati elaborati e dei punti critici individuati verrà approntato il piano delle opere da eseguire con le relative priorità. Se non basteranno, come probabile, i due milioni di euro, le opere residue si affronteranno con altri fondi.

“E’ stato determinante essere riusciti a mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti – ha detto il sindaco di Lavena Ponte Tresa, Massimo Mastromarino, i comuni,Alfa, Ato, Provincia di Varese, Regione Lombardia e le autorità ticinesi. Questo ci ha permesso di essere qui, oggi, pronti a partire con un progetto che ha più valore perché ne trarrà beneficio l’intero territorio, non solo i nostri tre comuni”

Molto soddisfatto anche il sindaco di Brusimpiano, Fabio Zucconelli, che ha parlato di “un grande successo per tre piccoli comuni come i nostri, che avrà un tirono per tutti i cittadini”.

All’incontro ha partecipato anche Manuele Bertoli, Presidente del Consiglio di Stato della Confederazione, che ha sottolineato l’ottima collaborazione che si è instaurata nell’ultimo periodo sul tema del risanamento del Ceresio, con le autorità italiane. “La Svizzera ha investito davvero tanti soldi nella lotta all’inquinamento dei laghi, e del Ceresio in particolare, e oggi i risultati si vedono: tutte le nostre acque sono balneabili e fruibili dai cittadini”.

Valerio Mariani, consigliere della Provincia di Varese con delega all’Ambiente, al Territorio e Trasporti, in polemica con l’assessore Brianza, ha infine voluto ricordare il ruolo di Villa Recalcati in questo progetto: “Non dimentichiamo che nel 2014 la Provincia si è trovata questa patata bollente tra le mani, ma abbiamo accettato la sfida e dato il nostro contributo perché si arrivasse fin qui”.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Giugno 2017
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