“Felicissimo per Kubica: merita di tornare in Formula Uno”
Andrea Crugnola, rallysta varesino, è amico personale del pilota polacco: «È il grande obiettivo, contento che il test di Valencia sia andato bene»
La storia di Robert Kubica non è nota solo a chi segue il mondo dei motori, e va anche oltre ai soli appassionati di sport. Il pilota polacco nei giorni scorsi ha effettuato un test lungo e articolato su una vettura di Formula Uno (una Lotus del 2012), la massima categoria dell’automobilismo su pista che Kubica dovette abbandonare in seguito a un tremendo incidente avvenuto nel Rally di Andora 2011.
Nello schianto l’ex portacolori della Renault rischiò di morire a causa di ferite molto gravi, comprese quelle a un braccio (quasi amputato) e a una gamba. Da quel momento Kubica non ha più potuto guidare una vettura di Formula Uno, categoria in cui disputò quattro stagioni intere oltre a uno spezzone nel 2006, cogliendo la vittoria nel GP del Canada 2008, anno in cui fu quarto nella classifica finale.
Crugnola e Kubica insieme a un rallyOra però, con il test effettuato sulla pista di Valencia, le speranze di vedere il 33enne di Cracovia su una monoposto in gara, tornano a farsi concrete. E in prima fila a fare il tifo per il suo ritorno c’è Andrea Crugnola, apprezzato rallysta di Varese che è anche un grande amico personale di Kubica, tanto che quest’ultimo in un paio di occasioni gli ha prestato la vettura per gareggiare.
«Da quando Robert si è risvegliato dal coma, il suo grande obiettivo è stato quello di tornare a correre in Formula Uno» racconta Crugnola alla vigilia del Rally Valli Ossolane che lo vedrà al via. «Sono felicissimo che abbia avuto l’occasione di effettuare questo test e sono certo che ora è al settimo cielo: ci siamo sentiti via messaggio, dalle sue risposte traspare l’entusiasmo anche se, a essere sincero, ho preferito non entrare con lui nei dettagli tecnici».
A legare Kubica e Crugnola, manco a dirlo, sono stati i motori. «Ci siamo conosciuti prima del suo incidente ad Andora: lui gareggiava già nei rally e il nostro primo incontro avvenne nella primavera 2010 al “Mille Miglia”. Quell’anno poi ci scambiammo i numeri di telefono e iniziammo a sentirci ma è stato soprattutto dopo il coma, durante la sua riabilitazione che il rapporto si è stretto. Io utilizzavo un particolare simulatore di rally, a lui piacque e iniziammo a giocare insieme online, scambiandoci pareri e impressioni».
A detta di Crugnola, le esperienze nel mondo del rally possono aver ulteriormente migliorato le qualità al volante di Kubica: «Lui ama tantissimo la mia disciplina, anche se l’emozione di essere tornato in pista a Valencia con quell’auto è stata senz’altro enorme. Però penso che in questi anni (il polacco ha vinto anche un titolo mondiale di WRC2, nel frattempo) gli sia servito fare il pilota di rally: se tornerà in Formula Uno porterà con sé anche un ulteriore bagaglio di esperienza, anche a livello di sensibilità di guida. Da quanto ho letto, i risultati dei test sono stati ottimi e in Renault paiono colpiti da quanto fatto da Robert: a questo punto incrociamo le dita, si merita di riprovare a correre in un Gran Premio».
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