Francesca Brianza: “Dopo la rottura ripartiamo dalla Regio Insubrica”

Francesca Brianza, assessore regionale ai rapporti con la Confederazione, fa il punto dopo la rottura sul tema del servizio ferroviario internazionale sulla nuova Arcisate-Stabio

Varese - Laboratorio Interreg

«Ripartiamo dal tavolo della Regio Insubrica, che riunisce esponenti lombardi e ticinesi. Anche se resta il rammarico di non aver affrontato prima la questione». A parlare è Francesca Brianza, l’assessore regionale ai rapporti con la Confederazione, facendo il punto dopo la rottura consumatasi mercoledì – tra Lombardia e Ticino – sul tema del servizio ferroviario internazionale sulla nuova Arcisate-Stabio.

In sintesi: Regione Lombardia ha proposto il collegamento su Malpensa da Como-Mendrisio-Varese anziché da Lugano; il Canton Ticino non condivide l’impostazione degli orari, dice che Milano ha violato gli accordi del 2011 (che già definivano dettagli dei nuovi treni da attivare) e toglie 2 milioni di franchi di risorse.

«Sul tema erano stati attivati specifici tavoli tecnici fin da gennaio» ricorda Brianza, ribadendo la ricostruzione del collega di giunta Alessandro Sorte. «A fronte di questo confronto a livello tecnico, mi rammarico che, per tempo, non si sia deciso di portare la questione all’attenzione del livello politico». Questo infatti sembra il nodo: Milano ha proposto una variazione, se n’è discusso in sede tecnica ma non si è arrivati a discuterne per tempo. Fino a che il dissensi del Ticino è emerso in modo plateale.

«Si sarebbe potuto portare il tema anche al tavolo di Regio Insubrica, che anche in questi mesi ha discusso in maniera proficua varie tematiche che ci coinvolgono sui due lati del confine. Ricordo solo, per tutti, l’inquinamento del lago Ceresio, per cui Regione Lombardia ha messo 1 milione euro. Avremmo potuto usare questi mesi per arrivare a una soluzione condivisa, anziché concentrarci solo sull’avanzamento lavori.  E si sarebbe potuto affrontare anche questo tema per superare malesseri che sono emersi solo in seguito».

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Pubblicato il 29 Giugno 2017
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