Frontalieri, Gadda «Ancora molti i punti aperti prima di ratificare l’accordo»

Così l'onorevole del Pd che giudica positivamente le misure volte al ritiro casellario giudiziario entro ilmese di giugno

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“La conferma da parte del Canton Ticino di ritirare la misura sul casellario giudiziario entro il mese di giugno è una buona notizia, che conferma le parole dell’ambasciatore Kessler rese al comitato Schengen ad aprile ad una mia precisa domanda in merito”. Dichiara Maria Chiara Gadda, deputata del Partito Democratico, che prosegue “detto questo, la firma degli accordi tra Italia e Svizzera non è all’ordine del giorno di Governo e Parlamento”.

“La ratifica dell’accordo è questione ben più complessa e articolata, e permangono ancora oggi diversi fronti aperti sui quali stiamo lavorando in Parlamento e con il Governo, come la delibera sugli appalti pubblici che limita l’attività di molte imprese italiane. Come indicato nella nostra mozione approvata in Parlamento, sono molti i temi su cui ci si deve confrontare e che per noi sono dirimenti per procedere con un accordo, a partire dal tema della tassazione, dello statuto del lavoratore transfrontaliere, dei ristorni per i comuni di fascia e di eventuali comportamenti discriminatori nei confronti di imprese e cittadini italiani” prosegue.

La nostra attenzione verso le esigenze dei frontalieri è massima. Lo dimostra da ultimo l’emendamento proposto dal relatore del Partito Democratico Mauro Guerra, approvato nella manovra, che chiarisce che sulle somme corrisposte in Italia da parte della previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità svizzera (LPP), ivi comprese le prestazioni erogate dai diversi enti o istituti svizzeri di prepensionamento, maturate sulla base anche di contributi previdenziali tassati alla fonte in Svizzera ed in qualunque forma erogate, si applica la sola ritenuta del 5%, già applicata in relazione alla voluntary disclosure” continua Gadda.

Con un ordine del giorno che ho firmato assieme ad altri deputati dem, inoltre, il Governo italiano è stato impegnato ad equiparare le rendite erogate dagli istituti svizzeri per le prestazioni di invalidità e malattia professionale a quelle italiane, non assoggettandole quindi ad imposta; e a prevedere l’esonero dall’obbligo di versamento dei contributi per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale per i cittadini pensionati in Svizzera.”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2017
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