Manufacturing Summit 2017, il G7 dell’industria 4.0

L’evento organizzato da Confindustria Lombardia, Regione Lombardia e Politecnico di Milano. Il Presidente di Univa, Riccardo Comerio: «La condivisione di progettualità di manifattura digitale tra grandi imprese e pmi passa per i cluster»

confindustria Lombardia

Confindustria Lombardia organizza nelle giornate di mercoledì 7 e giovedì 8 giugno, a Cernobbio (Villa Erba), il Manufacturing Summit 2017. Si tratta di un evento di caratura internazionale realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano e Regione Lombardia, che riunirà esperti internazionali del settore manifatturiero di grandi, medie e piccole imprese ed esponenti del mondo accademico. L’obiettivo è di discutere delle sfide economiche, sociali e tecnologiche legate alla quarta rivoluzione industriale.

Si tratta di una sorta di G7 dell’industria 4.0, un vertice che contribuirà alla definizione del Glocal Manufacturing Report. In pratica lo scopo della due giorni è quello di arrivare a redigere un documento in grado di affrontare i principali temi della produzione manifatturiera e di delineare i futuri trend mondiali, oltre ad individuare i bisogni delle imprese e le politiche da mettere in atto.

La parte aperta al pubblico e alla partecipazione della stampa è quella che si terrà nell’intera giornata di giovedì 8 giugno. Ad aprire i lavori saranno gli interventi, tra gli altri di Alberto Ribolla, presidente Confindustria Lombardia; Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia; Vincenzo Boccia, presidente Confindustria; Marco Taisch, professore Politecnico di Milano.  Seguiranno quelli di esperti internazionali del settore manifatturiero, rappresentanti di grandi e piccole-medie imprese ed esponenti del mondo accademico per discutere delle sfide economiche, sociali e tecnologiche legate alla quarta rivoluzione industriale. Il tema dell’industria 4.0 verrà, infatti, declinato in tre diversi panel sia sotto il punto di vista puramente tecnologico, sia educativo, sia legato ai bisogni delle imprese.

«L’evento – commenta il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Riccardo Comerio – si inserisce all’interno del progetto di Confindustria Lombardia di portare in maniera permanente, a partire dal 2018, a Milano il World Manufacturing Forum, trasformando così il capoluogo lombardo in una Davos dell’industria mondiale. Un obiettivo fortemente sostenuto anche dalla nostra Unione Industriali e di cui l’evento di Cernobbio rappresenta il kick-off».
La sfida, per il presidente degli industriali varesini è di quelle dirimenti: «Sul fronte delle nuove tecnologie mi ha colpito una recente ricerca di Tag Innovation School, Cisco e Intesa Sanpaolo che ha evidenziato come il 79% delle imprese italiane consideri l’innovazione digitale non solo un’occasione di cambiamento tecnologico, ma come un momento di ripensamento dei modelli di business, dell’organizzazione aziendale e dei metodi di produzione. Ancora una volta abbiamo la conferma della consapevolezza di quanto oggi più che mai si senta forte il bisogno di una rivoluzione che coinvolga in primis l’aspetto della cultura d’impresa. Non abbiamo di fronte la semplice sfida di rincorrere aumenti dei margini e miglioramenti dei tassi di produttività. Anche questo rimane importante, ma la partita è ancora più ambiziosa e coinvolge proprio l’aspetto del fare impresa in un contesto in forte trasformazione tecnologica, sociale e culturale, appunto».

Aspetti tecnologici, ma non solo dunque. Per Riccardo Comerio l’appuntamento del Manufacturing Summit rappresenta un’occasione per ampliare il raggio del ragionamento e della sfida che attende tutta l’industria: «Sempre più studi mettono in evidenza la volontà delle Pmi del nostro Paese di porre al centro delle proprie strategie la costruzione di una nuova cultura aziendale collaborativa. Quella che in una parola potremmo definire condivisione: condivisione di progetti, condivisione di visione; condivisione di obiettivi. Tutti aspetti che, però, non devono coinvolgere solo i rapporti interni ad un azienda, ma anche quelli della singola impresa con le altre imprese del territorio in cui si opera. Ed è qui che diventa centrale l’adesione ad un Cluster come quelli lombardi dell’aerospazio, dell’energia e della fabbrica intelligente. Essi rappresentano la prova che la condivisione deve servire anche come chiave di lettura di un’innovazione dei rapporti esistenti all’interno del distretto industriale di riferimento, dei rapporti tra grandi imprese e Pmi, dei rapporti con il sistema finanziario, dei rapporti con le istituzioni, le Università e i centri di ricerca. È per questo che il modello del cluster è in grado di reinterpretare in maniera moderna il tradizionale e, sempre vincente, modello di distretto industriale: perché non si tratta di mettere intorno ad un tavolo di discussione e di condivisione solo una filiera produttiva con le sue imprese, ma tutto un sistema di relazioni e di sinergie che possa creare una cerniera tra il laboratorio e lo stabilimento produttivo, tra le risorse finanziarie e il loro impiego nello sviluppo manifatturiero, tra il possibile e il fattibile, tra l’idea e la sua industrializzazione, tra il mondo della ricerca e il mondo dell’impresa. Anche su questi fronti si gioca il successo della quarta rivoluzione industriale e del futuro della nostra manifattura».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2017
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