Sì ai gay, No agli Antigender

Relatrice accusata di omofobia, negato il patrocinio all'evento degli Antigender. L'assessore Molinari: "E' divisiva". Amato: "Comune preferisce gay pride"

amato gender giuristi per la vita

Gli antigender protestano perché il comune di Varese ha negato il patrocinio a una serata in programma a Varese. Come una sorta di contrappasso, cambia l’amministrazione e cambiano i soggetti che lamentano poca attenzione. L’anno scorso il leghista Fontana non diede il patrocino al gay pride (che invece quest’anno il dem Galimberti ha concesso) e quest’anno sono invece i tradizionalisti del movimento “Giuristi per la vita” vicini al movimento del Popolo della Famiglia ad affermare che l’amministrazione comunale li discrimina.

Il patrocinio negato riguarda l’incontro di mercoledì 7 giugno, presso la Sala Montanari di Varese, che si intitola  “La teoria Gender – il Grande Nemico della Famiglia” organizzato dall’associazione “Giuristi per la Vita”. Il relatore sarà la scrittrice Silvana De Mari, una figura un po’ radicale sul tema, che di recente è stata attaccata dal mondo omosessuale (ad esempio la accusano di essere omofoba e di consigliare alle donne di picchiate di obbedire ai mariti).

Tutte accuse che ovviamente il chirurgo De Mari rispedisce al mittente. Di certo è una cristiana tradizionalista dalle idee molto nette e a Torino c’è stata qualche polemica anche con l’ordine dei medici.

Il patrocinio negato è stato giustificato dall’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari con una  mail: “La nostra Amministrazione da tempo è impegnata a promuovere politiche di tolleranza e di rispetto verso ogni persona sia essa cittadina della nostra città o, semplicemente essere umano.

In questa prospettiva ovviamente siamo propugnatori di un approccio anche pubblico che non può prescindere dall’unire contenuti e stile, comunicazione e rispetto dei singoli a partire dalle appartenenze religiose, di genere, di orientamento sessuale o di provenienza e di colore.

Per queste ragioni riteniamo di non poter dare seguito alla vostra richiesta di patrocinio in quanto distante dalle scelte da noi compiute e divisiva rispetto alla necessità di favorire un dibattito pacato, sereno e improntato alla tolleranza”.

I giuristi per la vita, guidati da Gianfranco Amato, uno dei leader nazionali del Popolo della famiglia, hanno eccepito che l’amministrazione Galimberti ha preso una decisione politica dimostrando di preferire il Gay Pride ai temi della famiglia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Giugno 2017
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