Stazione, vandalismi e finestre chiuse per non sentire il rumore

Proteste sui social e tra i residenti dopo l’ultimo danneggiamento avvenuto due sere fa. Inferriate al bar per proteggersi dai furti

La stazione di Gavirate

«La notte io dormo, e non esco di casa perché ho paura. Ma la sera sì, li sento che fanno rumore appena viene buio».

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Un’anziana residente si accende la prima sigaretta della giornata vicino al parcheggio della stazione di Gavirate, e conferma frettolosamente quello che già altri, su Facebook, avevano esternato nella giornata di ieri, all’indomani dell’ennesimo atto vandalico che ha preso di mira il piccolo scalo ferroviario.

E cioè che la sera qui in stazione c’è baccano, con gente che va e che viene; e la presenza di persone che danno fastidio quando va bene, e che rompono e devastano quando va male, è un segreto di pulcinella. C’è chi chiede l’installazione immediata delle telecamere, come il consigliere Lucchina, non più tardi di un giorno fa.

Ci sono i residenti, maggioranza silenziosa che dalle finestre forse sbirciano per capire che succede là sotto. E c’è anche chi corre ai ripari, come il gestore del bar proprio di fianco all’immobile che ospita sala d’aspetto e biglietteria, l’unica, con personale (ma della proloco) fra Varese e Laveno Mombello.

«Hanno tentato di entrare nel mio bar cinque volte, e in tre occasioni ci sono riusciti – racconta Raffaele Lo Russo, il titolare – . Poi, a mie spese, ho messo queste», e indica delle robuste inferriate che sigillano l’ingresso che dà su piazza Dante – “della stazione”, per tutti – e quello sulla banchina, a poca distanza dai bagni pubblici. Certo, i ladri cercano soldi, i vandali no: per proteggere la stazione non servono cancelli, basterebbe una presenza più costante per scongiurare atti che sfociano in degrado.

«Il punto è che questo luogo rimane a lungo senza un presidio notturno – spiega l’esercente – . La biglietteria apre verso le 5.30 e chiude attorno alle 17.30. Io apro alle 6 e sono l’ultimo ad andare, chiudo alle 19.30. Poi qui non rimane più nessuno».

Anche per quanto riguarda la presenza dei viaggiatori, l’ultima corsa è il 21.36 per Laveno in settimana, altrimenti il 22.06 al sabato e alla domenica, poi più nulla: nessun utente sulla banchina, che rimane deserta. E qui ne succedono di tutti i colori, come quelli impressi sui muri di contenimento di alcune proprietà appena al di là della massicciata, o le scritte che campeggiano nel grande parcheggio della via privata Sanvito, o ancora tutto quello finora combinato, ad appena due minuti a piedi dal centro storico della cittadina.

Agli atti vandalici compiuti direttamente nella stazione se ne sommano anche altri nelle vicinanze come la “notte brava” del 6 maggio scorso dove in paese andarono in frantumi almeno tre vetri d’auto, uno dei quali di un veicolo in sosta proprio nel parcheggio della stazione.

Nel frattempo la porta rotta nella tarda serata di martedì è già stata ripristinata nel pomeriggio di ieri, mercoledì. E stamattina il danno era già un ricordo, tra il via vai di turisti e pendolari che entrano, fanno il biglietto e dopo un attimo vanno via.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Giugno 2017
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