Alle foci dei fiumi varesini del lago Maggiore acque inquinate in 5 casi su 7

Sono i risultati delle analisi di Legambiente sulla sponda varesina del Lago Maggiore su campioni prelevati durante la quarta tappa del tour 2017 della Goletta dei Laghi

Campionamenti di Legambiente sulle acque del lago Maggiore

Cinque punti inquinati su sette esaminati, quattro dei quali definiti “fortemente inquinati”, ovvero con valori doppi rispetto al limite consentito.

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Sono i risultati delle analisi di Legambiente sulla sponda varesina del Lago Maggiore su campioni prelevati durante la quarta tappa del tour 2017 della Goletta dei Laghi, campagna nazionale a tutela dei bacini lacustri italiani.

Non si tratta, ovviamente, di analisi che riguardano la balneabilità delle acque vicino alle spiagge (per quelle bisogna fare riferimento alle analisi di Ats Insubria che sul Maggiore hanno dato l’ok su quasi tutte le zone principali di balneazione). Per i suoi campionamenti Legambiente ha scelto prevalentemente le aree a rischio o in prossimità dello sversamento dei fiumi, proprio per capire quali sono i principali rischi di inquinamento.

I punti fortemente inquinati, tra quelli individuati, sono la foce del canale presso il lido Comunale di Germignaga (non balneabile anche secondo i parametri di Ats Isnubria), la foce del torrente Boesio a Laveno Mombello, la foce del Bardello a Brebbia, la foce del torrente Acqua Negra a Ispra.

Quelli “solamente” inquinati, ovvero sopra i limiti consentiti, è stata la foce del torrente presso l’Oasi Bruschera di Angera e, infine, due punti trovati entro i limiti di legge: il lungolago di Laveno Mombello presso lo scarico Parabò e la Spiaggia di Cerro e la foce del torrente Monvallina a Monvalle.

Ne emerge un quadro che riporta alla ribalta un tema ricorrente nella campagna annuale di Legambiente ma che assume sempre più urgenza: da un lato per la preservazione dell’ambiente e dall’altro per le multe comunitarie che pendono sulle casse pubbliche.

Si tratta, ovviamente, della contaminazione batterica di origine fecale dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi fognari civili che attraverso i corsi d’acqua arrivano nel lago.

Proprio per questo, la presentazione dei risultati delle analisi svolte dai tecnici della Goletta si è inserita nella più ampia tavola rotonda promossa dal circolo Legambiente di Varese che ha riunito enti e istituzioni del territorio per parlare della qualità delle acque nel Varesotto e illustrare programmi futuri per il risanamento di situazioni critiche.

Alla conferenza, presso lo Spazio Substrato di Varese, erano presenti: la presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, la presidente del circolo di Varese di Legambiente Valentina Minazzi, la responsabile delle attività scientifiche di Goletta dei Laghi Stefania Di Vito, il coordinatore provinciale dei circoli del Varesotto di Legambiente Alberto Minazzi, il direttore di Arpa Lombardia Michele Camisasca e la responsabile del settore monitoraggi ambientali di Arpa Lombardia Silvia Bellinzona, il delegato ambientale della Provincia di Varese Valerio Mariani, la direttrice dell’Ato Carla Arioli, il sindaco di Daverio Franco Martino per l’Acr – Associazione Comuni Rivieraschi Lago di Varese, il vicesindaco del Comune di Angera Marco Brovelli, gli assessori all’Ambiente del Comune di Varese Dino De Simone, del Comune di Travedona Monate Giovanni Carnesecchi e del Comune di Laveno Mombello Enrico Rodari.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Luglio 2017
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