Conte del Pd risponde alla Lega
La lettera del capogruppo dem, dopo la conferenza stampa del carroccio contro Galimberti
Riceviamo e pubblichiamo
La Lega varesina, tornata all’opposizione dopo 23 anni, ha presentato nei giorni scorsi un bilancio del primo anno di mandato della giunta Galimberti.
Un’analisi di parte e preconcetta, dettata dal livore di chi non solo è uscito sconfitto e ridimensionato in quello che credeva essere un fortino inespugnabile, ma anche di chi si accorge ora che amministrare e risolvere i problemi non era poi così impossibile.
La ferita rappresentata dal progetto stazioni è forse la più profonda per gli esponenti del Carroccio, che per decenni hanno propagandato futuristiche soluzioni fra grattacieli e opere colossali, più degne dell’immaginifica fantasia di un Sant’Elia, che della concretezza di un amministratore pubblico. Non è un caso quindi che tali previsioni siano rimaste ovviamente sulla carta, mentre il ben più realistico progetto firmato Galimberti cammina a pieno ritmo e cambierà in pochissimi anni il volto della città.
E’ questo uno solo degli esempi del dinamismo di una maggioranza che in pochi mesi ha, solo per citare alcuni interventi, reso più efficiente la macchina comunale attraverso la sua riorganizzazione, avviato la rivisitazione della viabilità cittadina e di tutto il sistema dei trasporti, mediante un ampio ripensamento che va ben oltre la mera questione parcheggi, razionalizzato molte delle spese inutili di Palazzo Estense, introdotto meccanismi di equità sulle rette scolastiche, fatto in modo che i richiedenti asilo possano mettersi al lavoro per la comunità che li ospita.
Quello che tuttavia lascia più basiti è l’attacco dell’ex Assessore di lungo corso Binelli, il quale da una parte mette in discussione la scelta obbligata di trasferimento della scuola Canziani, dettata, come si sa, da esigenze inderogabili di sicurezza dei bambini, dall’altra denuncia, con inaspettato candore, lo stato impietoso del patrimonio scolastico del Comune di Varese, come se ciò non fosse il frutto delle mancate manutenzioni del ventennio di governo di centro destra.
Non meno paradossale il richiamo dell’ex assessore alla Polizia locale e oggi segretario cittadino della Lega Nord Piatti al decoro e perfino ai graffiti, dopo che proprio questa settimana il simbolo della città giardino, il Sacro Monte, è stato imbrattato da scritte e simboli leghisti, oggi cancellati a spese dei varesini tutti, leghisti e non.
Al di là della strumentale polemica politica che i varesini sapranno accantonare come tale, i problemi ereditati sono tanti, ma molti di questi sono già stati affrontati e molti altri lo saranno nei prossimi 4 anni. Varese riparte e guarda al futuro e se la Lega vuole restare indietro, guardando addirittura al 1991, ce ne faremo una ragione.
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