Filippo, da Varese ad Otranto in bicicletta per superare i limiti del diabete

Una sfida non è altro che un rincorrere un sogno mettendosi in gioco: è quello che fa Filippo Capanna, di Varese, partito con la sua bici per arrivare in Puglia, a Otranto e dire a se stesso che il diabete non è un limite

Avarie

Una sfida non è altro che un rincorrere un sogno mettendosi in gioco ogni secondo: è quello che Filippo Capanna, di Varese, ha deciso di fare partendo con la sua bici dalla città giardino per arrivare in Puglia, a Otranto.

“Un’impresa che potrebbe essere considerata semplice, quasi banale per un ciclista allenato, ma non per Filippo che a 17 anni vive una “condizione”, come dice lui, e non una malattia come scritto nei libri di medicina, il diabete tipo 1, e ha deciso di accettare la sfida contro se stesso ed il suo fisico e dimostrare che il diabete non pone limiti” spiega il sito di Adiuvare, l’associazione varesina che unisce le persone diabetiche e i loro famigliari.

Filippo frequenta il liceo scientifico statale Galileo Ferraris di Varese e per festeggiare la sua promozione ha voluto realizzare un sogno che teneva nel cassetto da tanto tempo: un viaggio in bicicletta da Varese fino a Otranto

E’ partito il 15 luglio, prevede di arrivare a destinazione il 24 luglio, dopo 9 giorni di viaggio e dopo aver percorso 1150 chilometri. Le sue tappe intermedie: Borasca (In provincia di Lodi), Santa Croce (in provincia di Modena), Ravenna, Senigallia, Tortoreto Lido, Peschici, Trani, Ostuni, fino ad arrivare ad Otranto. Partito da solo, senza sponsor, è stato raggiunto a Ravenna solo dal suo coach: la mamma Lucia.

Il perchè della scelta Filippo l’ha scritto sul suo blog:

Dopo 4 giorni in giro per l’Italia e avendo visto in quanti mi appoggiate è arrivato il momento di ringraziarvi e di spiegarvi il perchè di questo viaggio. Questo viaggio nasce da un’idea di normalità se così si puó chiamare. All’età di 2 anni sono diventato diabetico; in parole povere il diabete è una condizione (non una malattia) per la quale bisogna fare delle punture prima di mangiare.
Questa condizione comporta delle maggiori attenzioni nella vita quotidiana che per un ragazzo di 17 anni spesso sono pesanti e tendono a sconfortare dopo un certo periodo. Questo viaggio serve per dimostrare a me e a chi ha il diabete che ,nonostante questa condizione, si possono fare esperienze di qualsiasi genere come una persona normale. Infine grazie a tutti coloro che in questi giorni mi stanno sostenendo,significa molto per me!

 

Per seguire le ultime tappe, e leggere quelle precedenti, si può guardare il blog di Filippo Trevis goes to Puglia

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Luglio 2017
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