Il Molina investe sulla cura, apre al gusto e porterà l’arte al Politeama
Il commissario Pallino ha presentato un robusto piano di investimenti a favore degli ospiti della casa di cura, ma anche progetti nuovi con un accordo con la Fondazione Marchesi e la ristrutturazione del Politeama
Dal curare al prendersi cura. Non è solo uno slogan, ma un orizzonte preciso della riforma della Regione Lombardia riguardo al paziente cronico e fragile. Entro fine luglio le varie realtà socio sanitarie devono dare la propria indicazione sull’adesione o meno per diventare gestori, erogatori o entrambi.
La Fondazione Molina ha preso una posizione chiara andando anche oltre. Il commissario straordinario Carmine Pallino ha indetto una conferenza stampa alla presenza di Johnny Daverio per la Regione Lombardia e di Paola Lattuada dirigente dell’Ats Insubria per presentare il piano di investimenti per il futuro dell’ente.
“Un po’ pomposamente – ha affermato il commissario – lo abbiamo chiamato piano strategico e comprende il periodo da oggi al 2020. Con la Fondazione Molina abbiamo cercato di fare i passi necessari in diversi ambiti: Rsa, centro diurno integrato, cure subacute, alzheimer, stati vegetativi, assistenza domiciliare integrata, cure intermedie, poli ambulatori e asilo nido. La nostre quattro priorità sono la trasparenza, l’efficienza, il benessere del paziente e il welfare”.
Le due iniziative principali presentate riguardano la casa di riposo per gli chef e il Laboratorio del gusto e il M.A.C. Multi Art Centre. Il primo verrà realizzato negli spazi dell’ex centrale termica e ospiterà attività per la terza età e la cucina grazie a un accordo con la Fondazione Marchesi. Con questo prenderà i via anche una casa di riposo per cuochi in pensione.
Il secondo prevede la riqualificazione del Politeama come spazio per scambi culturali, spettacolo e mostre: ponte tra Varese e le migliori espressioni della cultura. Nella comunicazione dell’ente, per far passare un nuovo messaggio, si prende a prestito Picasso quando dice “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”. Insieme con queste due c’è un ampio piano di intervento definito Metropolis che prevede l’ammodernamento di diverse strutture e alcune migliorie dirette per la vita degli ospiti.
“La Fondazione Molina gode di ottima salute – ha affermato Pallino – e tra gli operatori c’è molta effervescenza e desiderio di fare bene. È mia responsabilità, a prescindere da chi sarà qui dal primo di dicembre, visto che il mio mandato scadrà a fine novembre, avviare un lavoro che dia ulteriore slancio alle attività al di là degli impegni istituzionali che ci attendono. Il nuovo piano ha un nome AC3 e uno slogan preciso “Dalla liquidità all’utilità”. È importante avere presenti le principali istituzioni perché il Molina è un ponte importante per la città e con la città e il territorio intende lavorare”.
A questo proposito è bene ricordare che esiste un problema serio per la governance della Fondazione. Questa è stata commissariata nel novembre del 2016. A seguito di questo si sono infittite vicende in cui sono coinvolti molti soggetti e hanno visto in azione anche la Magistratura per indagini molto delicate.
Riguardo al futuro del governo della Fondazione la situazione è delicata e lo scriveva Roberto Rotondo in un articolo di tre settimane fa. Oggi il commissario non ha fatto altro che ribadire le stesse cose.
Il commissario Carmine Pallino è stato confermato fino alla fine di novembre e sta per presentare dei nuovi investimenti nella casa di riposo. Ma quando scadrà il suo incarico, a dicembre, che succederà?Non tutti sanno che Christian Campiotti e il cda non sono stati esautorati definitivamente, ma sono solo temporaneamente sospesi. Il loro incarico formalmente scade nel febbraio del 2020. La palla tornerà al sindaco Davide Galimberti e la sua posizione rifletterà gli equilibri politici della maggioranza. Come è stato finora.
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