Il sindaco chiama il Prefetto. Ridurre le presenze e aumentare l’attenzione alla salute”

Il richiedente asilo protagonista di una notte di follia è in ospedale sottoposto a Tso. L'amministrazione comunale fa il punto e chiede risposte

Somma Lombardo generiche

È in ospedale, sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio, il 32enne del Burkina Faso che nella notte di venerdì 21 luglio, poco prima dell’alba, ha terrorizzato la zona bassa di Somma Lombardo, devastando arredo urbano e veicoli in sosta e di passaggio. Si sarebbe trattato di un episodio psichiatrico (senza particolari avvisaglie precedenti), che ha spinto i medici a chiedere la limitazione della libertà personale e il trattenimento in psichiatria. Dal punto di vista dei reati, l’uomo è stato denunciato dai carabinieri per danneggiamento.

Subito informato, il sindaco Stefano Bellaria ha fatto il punto con le forze dell’ordine («ringrazio i carabinieri per aver prima contenuto e poi fermato l’uomo»), con il gestore del centro di accoglienza Roberto Garavello e – in due momenti diversi – con il Prefetto.

«Ho risentito questa mattina il Prefetto e come amministrazione abbiamo avanzato due richieste. La prima è quella di ridurre i tempi per la convocazione dei richiedenti asilo in commissione». È un punto importante, perché meno dura l’attesa, meno c’è il rischio di problemi – individuali o di gruppo – a gestire un periodo che rischia di essere snervante. «Secondo punto: la richiesta di ridurre gradualmente i numeri di persone presenti al Cas di via Briante di Somma: un numero più ridotto può aiutare a gestire la situazione ed eventuali problematiche. Non è possibile che solo certe comunità debbano farsi carico dell’accoglienza.  La presenza di un Centro di Accoglienza Straordinaria non è una scelta del Comune: noi non facciamo sceneggiate contro i richiedenti asilo, ma vogliamo qualche punto fermo. Dobbiamo dirci che il modello in Lombardia non sta funzionando: in altre Regioni sì, ma da noi no». Dalla Prefettura è arrivata comunque la conferma che non sarà aumentata la pressione su Somma, che non crescerà il numero di richiedenti asilo presenti.

Bellaria ha ricevuto anche la disponibilità della Kb srl (il gestore del centro di via Briante) a farsi carico dei risarcimenti dei danni, pubblici e privati. E il sindaco si è rivolto anche ai cittadini sommesi: «Capiamo il disappunto, condiviso dall’amministrazione: non c’è alcuna giustificazione per quello che è successo. Ma occorre attenzione a non istigare la violenza: alcuni commenti sui social -e in particolare sulla pagina Facebook Se sei di Somma – sono assolutamente sopra le righe, per usare un eufemismo. L’mministrazione è disponibile a discutere e parlare con i cittadini ma attenzione ai toni».

Insieme a Bellaria – dopo il grave episodio – c’è mezza giunta, con Stefano Aliprandini e Edoardo Piantanida Chiesa, ma anche con Lorenzo Tedeschini, il consigliere delegato all’immigrazione. Quest’ultimo ha posto l’accento soprattutto sulla necessità di un maggiore controllo sulla salute (anche psicologica e psichiatrica) delle persone presenti in via Briante: «Monitorare la salute di queste persone significa tutelare anche la nostra salute: oggi manca un coordinamento tra i diversi soggetti. Quando ci sono casi psichiatrici, di aggressività o di depressione spesso non emerge, ma esistono».

Lo stesso tema è stato ripreso in giornata – più polemicamente e da opposta sponda politica – anche dall’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Simona Bordonali. «Va affrontato il tema dei richiedenti asilo con problemi psichiatrici o di aggressività. Una questione sottovalutata dal Governo, ma che rischia di essere una bomba sociale» ha concluso Bordonali. Che comunque ha ribadito la linea leghista: anche questo richiedente asilo va considerato un «finto profugo».

Quanto alla Lega sommese, dall’amministrazione arriva l’invito «a non strumentalizzare»: «Il Centro di accoglienza è stato attivato durante l’amministrazione di centrodestra,ma  noi non abbiamo mai sfruttato neppure in campagna elettorale. L’obiettivo deve essere gestire le situazioni, non fomentare reazioni inconsulte».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 21 Luglio 2017
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