Il sole saluta Luino, città del lino e della moda

Al “fuori salone”, nel giorno del mercato, la storia e i frutti di una fibra resa nobile da un’eccellenza milanese e adottata dalla città lacustre

La magia del lino al \"Fuori salone\" di Luino

Luino come Milano, col suo “quadrilatero” della moda, che in città fa rima con un’antica e nobile fibra, il lino. E Luino che sorprende per un tocco di colore nella rotonda sul lago, questa mattina baciata dal sole e dal vento dove volavano drappi e tendaggi fatti con una fibra vegetale trasformata in grissino (grissino!) o manciata di paglia, tenda o elegante camicia, a seconda degli usi e delle lavorazioni.

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Tutto in una parola, anzi due: “fuori salone”. Proprio così, anche in questo caso è stata Milano, o meglio la milanesità, a tenere a battesimo l’iniziativa andata a braccetto col mercato del mercoledì, evento che incorona ogni settimana Luino vera capitale del Verbano, rendendola in città vivace, europea e poliglotta.

L’esperimento, non a caso, è nato dalle esperienze professionali di tre milanesi: Francesco Cuccovillo che in via Cavallotti ha un negozio che commercializza lo storico marchio toscano Busatti; Maurizio Negri, di Fibre nobili Trussi: anche qui negozio in via Cavallotti regno della moglie Monica, che commercializza prodotti confezionati o li realizza su misura, sempre con fibre “nobili” (anche seta o cachemire); e Paolo Oldani, maestro della sartoria su misura, ma che si racconta come un artigiano del lino, partito dalla Milano degli anni ‘70, arrivato negli atelier di Ferrè e altri marchi dell’alta moda: anche lui ha il negozio a Luino, proprio di fronte al Verbania.

La magia del lino al \"Fuori salone\" di Luino

Qui sul lago hanno scelto di arrivare dopo le diverse esperienze milanesi, qui sul lago hanno deciso di vivere e fare impresa, i cui frutti oggi sono raccolti in questo spazio che ha incuriosito moltissimi stranieri e visitatori a zonzo per il mercato.
Si scopre allora la grande storia di questa fibra creata da una pianta dai fiori azzurri che diventa cibo, o strame “intelligente” per le stalle, o ancora paglia, filato grezzo e lavorato, a seconda delle necessità.

Busatti ne fece tesoro ai tempi di Napoleone, confezionando le giubbe blu – indaco – dell’esercito gligliato, oggi a Luino si sono viste le produzioni “home” con tovaglie a fantasia nata dall’intreccio fra trama e ordito, quindi non stampata.

Oldani ha invece puntato su capi in lino e da lui stesso colorati a mano: lavorano tutti il lino, in famiglia: la moglie, e i figli, che hanno intrapreso la carriera sartoriale; i suoi bozzetti sono stati in esposizione a Palzzo Reale per la fondazione Ferre’, e ha lavorato per Valentino, Versace, e prodotto per la prima linea donna di Gianfranco Ferrè.

La maison Trussi, con la fantasia di Monica, ha fatto un po’ da collante per questa iniziativa, nata coinvolgendo le tre botteghe di Luino, e facendo fiorire la storica via del centro con la mostra dei balconi artistici composti da stendardi scelti da un comitato artistico* che si è impegnato a realizzarli, decorandoli tutti a mano, e impreziositi dall’ispirazione del fiore di lino. Una passione che ha contagiato anche numerosi ristoranti del centro che in questi giorni propongono piatti realizzati con prodotti a base di lino, dalla pizza alle tagliatelle al pesce cucinato coi gustosi semi.

La manifestazione ha avuto il patrocinio di Comune e Comunità Montana.
Non a caso l’assessore Simona Ronchi, che siede anche fra i banchi del Consiglio comunale luinese ha parlato del fuori salone come di un «momento importante per il territorio, una prima prova di quella che può diventare una manifestazione di raccordo fra due tradizioni, quella tessile, ma anche al mercato, un momento che fa parte della tradizione della nostra città. Abbiamo dato il patrocinio come Comunità Montana perché crediamo che questo possa rappresentare l’inizio di qualcosa di molto importante».

Anche Andrea Pellicini è stato in visita al fuori salone: “Un buon progetto da sviluppare, tanti complimenti alle persone che stanno impegnandosi per realizzarlo”.

E ora? Dopo il primo assaggio, proprio di fianco al rinnovato Palazzo Verbania, gli operatori del settore potrebbero prenderci gusto, proponendo altre manifestazioni di questo genere e coinvolgendo anche altre realtà. 
Il passato di città del tessile ha lasciato il segno. Chissà che non si apra una nuova stagione per Luino, declinata questa volta non nella produzione vera e propria, ma in una vocazione legata alle fibre naturali tra arte e artigianalità.

* (nel comitato sono presenti Carla Benecchi, Letizia Cagnola, Jacopo Camboni, Pier Marcello Castelli, Gianni Cazzaro,
Nuccia Cervaro, Riccardo Chisari, Adele Cossi, Valeria Dellea, Danila Denti, Anny Ferrario, Giulia Fronti, Francesco Galmarini, Anna Giannello, Vincenzo Gualtieri, Passarella Massimo, Gabriella Mazzetti,Marika Mikus, Cinzia Piazzon, Pierantonio Tei, Claudia Testa)

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Luglio 2017
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