Profughi a Varese, la protesta della Lega

L'on.Paolo Grimoldi e Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega Nord Varese, il consigliere regionale Emanuele Monti e Giuseppe Longhin commentano i fatti di oggi, mercoledì 26 luglio

I profughi di Busto Arsizio protestano a Varese

La questione dell’arrivo dei profughi da Busto Arsizio a Varese nella giornata di oggi, mercoledì 26 luglio ha provocato l’intervento degli esponenti locali della Lega Nord.

«Basta con le rivolte degli immigrati richiedenti asilo, i 200 immigrati che oggi hanno protestato a Busto Arsizio prima e poi in stazione a Varese siano tutti espulsi e rispediti a casa loro. Non è accettabile che il normale allontanamento di chi è stato ospitato e mantenuto qui per mesi, e adesso viene allontanato in quanto irregolare, scateni proteste o rivolte: chiunque abbia protestato deve essere espulso immediatamente. Non possiamo far passare l’idea che in Italia sia tutto concesso e tutto dovuto, non possiamo accettare che chi qui viene ospitato e mantenuto, spesso senza alcuna ragione visto che 4 immigrati su 5 risultano poi irregolari e senza requisiti per essere considerati dei rifugiati, possa scendere in strada, protestare e spaventare i nostri cittadini, obbligando le nostre forze dell’ordine a intervenire. Basta, il Prefetto di Varese li espella tutti, subito». Lo dichiarano l’on.Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda, e Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega Nord Varese.

Per il consigliere regionale Emanuele Monti: “Se si arriva al punto che 200 sedicenti profughi prendono il treno e invadono Varese per protestare, allora forse bisognerebbe farsi qualche domanda sulla gestione di questi ‘ospiti’, in particolare circa il modus operandi adottato fino ad oggi.”
“Ma ci rendiamo conto – prosegue Monti – che la situazione è totalmente fuori da ogni controllo? Esiste ancora qualcuno tanto pazzo da dubitarne? Il fenomeno è completamente ingestibile e questa gente avanza sempre più pretese, l’ultima è quella della carta d’identità, cui è seguito l’allontanamento di una decina di loro, all’origine della protesta odierna. Dall’altra parte poi c’è gente che per lucrare sulle spalle della collettività si improvvisa specialista dell’accoglienza. Il risultato è una miscela esplosiva e potenzialmente pericolosissima”, continua Monti.
Nessuno prova gusto a fare il profeta di sventura, ma non serve un veggente per capire che siamo di fronte ad un esclation, come non bisogna essere dei geni per prevedere che presto le proteste si trasformeranno in violenza. Il problema però è il contesto in cui ciò avverrà, ovvero i nostri Comuni e le nostre Città. La cosiddetta accoglienza imposta dallo Stato centrale rischia di trasformarsi in una bomba sociale ad orologeria e la responsabilità politica di ciò – conclude Emanuele Monti – non può che imputarsi al Pd e alla sinistra, che dal livello locale a quello nazionale ha la colpa imperdonabile di aver svenduto il Paese per quattro soldi di flessibilità”, conclude Monti.

Nel pomeriggio non è tardato ad arrivare il commento del consigliere provinciale Giuseppe Longhin: “E’ sacrosanto protestare, pacificamente, per un diritto acquisito ma qui siamo arrivati ad avere ragazzotti di 20 anni (basta vedere la foto della protesta con tanto di bagagli appresso per capire che non sono profughi scappati da una guerra ma migranti economici senza documenti) che si arrogano il diritto di avere le carte di identità, di pretendere un lavoro, da mangiare e da dormire. Prevaricando il pensionato di 65 anni che dopo una vita di lavoro fatica a tirare a fine mese o le mamme titolari di un negozio che non avendo contributi per la maternità sono costrette a chiudere l’attività”, afferma il consigliere provinciale.

Non voglio fare retorica ma siamo veramente oltre il limite, questa illogica politica dell’accoglienza che ci costa miliardi di euro e che ora ci fa assistere a vergognose proteste di chi è ospite clandestinamente. Gli amministratori hanno ora una grande responsabilità: dire NO alla finta ospitalità per arricchire qualche cooperativa e tutelare e informare i propri cittadini, compreso quei migranti regolari che si sono integrati. L’alternativa è una escalation di protesta e violenza. Ribadisco che la soluzione c’è ed è quella di potenziare le commissioni per il riconoscimento allo status di profugo, ora 3 in Lombardia con tempi di almeno 24 mesi. Investiamo i denari non per l’ospitalità ma per potenziare le commissioni in modo da portare i tempi sotto i 30 giorni così da espellere immediatamente chi non ha diritto. Si può fare, si deve fare”, conclude Longhin.

“Questa situazione è fuori da ogni logica e potrebbe diventare anche più pericolosa di quello che già è!”, dichiara Stefano Angei coordinatore del MGP Varés in merito alla protesta fatta dai Profughi presso la Stazione dello Stato di Varese: “Assolutamente inconcepibile come un centinaio di CLANDESTINI presunti profughi possa arrivare da Busto Arsizio a Varese,  successivamente mettere in scena un teatrino per attirare l’attenzione del Prefetto,in quanto questi soggetti sono scontenti del fatto che 6 dei loro compagni, che loro avrebbero eletto a propri rappresentati,siano stati allontanti dal luogo in cui soggiornano. Fermo restando che c’è sempre la questione che ormai è risaputa essere una costante, ovvero che la gestione di queste persone sia quasi sempre un business! In secondo luogo il fattore che da Varesino in primis e da ragazzo che fa politica mi ha preoccupato maggiormente, è stata quella di ritrovarmi un centinaio di queste persone in centro a Varese che protestavano! Vorrei sottolineare il fatto che loro dovrebbero essere controllati dato che sono Clandestini che teoricamente attendono il riconoscimento dello status di profugo, invece si sono potuti recare tranquillamente nella nostra città per manifestare. Tutta questa messa in scena per avere un confronto con il Prefetto! Quando dovrebbe essere chi li gestisce a coordinarsi con lui, non loro direttamente! Mi chiedo cosa ne pensino il Sindaco Galimberti e il Vicesindaco Zanzi, se per loro questa è una cosa normale e tollerabile allora siamo proprio messi male, spero che si prenderanno misure preventive per evitare che possa accadere nuovamente una cosa del genre, anche perchè oggi la protesta è stata “Pacifica”, La prossima volta chissà!”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Luglio 2017
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