“Sforno la pizza dall’altra parte del mondo”
La storia di Matteo, cazzaghese 32enne, che con la moglie Kino ha aperto una pizzeria take-away a Wellington, in Nuova Zelanda
Un cazzaghese pizzaiolo, dall’altra parte del mondo. È la storia di Matteo Ughi e di sua moglie Kino, entrambi 32enni, lui italiano di Cazzago Brabbia e lei giapponese di Utsunomiya, 100 chilometri a Nord di Tokyo, sposati da un anno con una delle prime cerimonie officiate nelle ghiacciaie a pochi passi dal lago di Varese.
Matteo è partito qualche anno fa dalla provincia di Varese. Ha lavorato prima in tessitura come tantissimi suoi compaesani da generazioni e generazioni, poi ha frequentato la scuola per pizzaioli e lavorato in qualche ristorante in provincia. La sua passione vera è sempre stata la bicicletta, la mountain bike e il downhill, che lo hanno portato in Liguria, a Finale Ligure, dove ha fatto la guida di freeride.
Da lì la scelta di partire verso l’Australia, terra lontana ma ricca di opportunità per tanti giovani e giovanissimi anche delle nostre zone. Qualche tempo fa vi avevamo raccontato della storia di Luca Colombo, anche lui di Cazzago Brabbia, emigrato a Melbourne per fare il cuoco: parabola simile quella di Matteo, che in Nuova Zelanda ha coronato il suo sogno, appena partito, di aprire un locale tutto suo: «In Australia ho fatto mille lavori diversi, dalle farm nel deserto alla città, ho fatto il muratore e il pizzaiolo ad Adelaide e Melbourne. Prima di partire e venire in New Zeland io e Kino, che è diventata mia moglie un anno fa, abbiamo girato da Adelaide a Melbourne, poi in Giappone e in Tasmania fino ad arrivare in Nuova Zelanda – racconta Matteo -. A Wellington ho lavorato come pizzaiolo prima di cominciare a costruire la piccola pizzeria take-away che ha inaugurato sabato 8 luglio».
«In nuova Zelanda ho fatto il pizzaiolo, ho lavorato in un ristorante molto noto di Wellington e venivo a bere il caffè alla porta accanto, in un piccolo coffeshop in Holland Street, della compagnia del miglior caffè della Nuova Zelanda, con sede a Raglan, il paradiso dei surfisti, che si chiama appunto Raglan Roast. Sono diventato amico dei baristi e un giorno ho conosciuto il boss, tramite Jeremy, lo chef baker, mio grande amico e fan della mia pizza – spiega Matteo, che con Cazzago ha tenuto contatti grazie ai social network -. Il boss della catena Raglan Roast mi ha proposto di aprire questa pizzeria/food department, appunto di fianco al piccolo coffeeshop dove andavo sempre a bere il caffè (che è buono come in Italia, uno dei pochi posti dove sono capaci di farlo davvero bene). Sabato abbiamo aperto io e mia moglie, che mi ha affiancato nell’avventura supportandomi alla grande. L’inaugurazione è stata molto bella: c’era tutto lo staff più un gruppo di amici, una trentina di persone, tutti dentro a far festa mentre si sfornavano pizze in un clima fantastico, davvero. Adesso siamo carichi e partiamo: con questa, oltre al caffè migliore di Wellington, avranno la pizza migliore della città».
«Wellington è molto bella, girarla in skateboard è comodissimo – racconta Matteo, da sempre appassionato di sport -. Siamo stati un anno senza macchina e adesso che ce l’abbiamo la usiamo solo per andare in vacanza e a fare trasferte in cerca di altri sentieri di downhill: qui è molto facile trovarne, ci sono mille piste ovunque. Siamo contenti anche perchè ora abbiamo un visto per 2 anni che poi, se ce la sentiremo, diventerà un visto definitivo per poter restar qua. Mi piacerebbe un giorno che qualcuno di Cazzago si facesse la mattata di farsi 30 ore di volo e di venirmi a trovare, qui si sta bene è c’è tutto quello che piace a me: mare laghi, montagne e tanta natura, downhill tracks in bici (che son riuscito a comprarmi nuova dopo quasi un anno), skatepark, foreste. È tutto molto bello».
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