Tra gli emarginati: “Dobbiamo imparare a guardare in basso”

Lo aveva fatto quando era studente. Oggi apprezzato giocatore di basket, Matteo è tornato tra i clochard per lanciare il suo messaggio di altruismo

Matteo Piccoli tra gli emarginati di Milano

Quattro anni fa erano partiti in treno alla volta di Milano. Negli zaini acqua e banane da distribuire ai poveri ed emarginati della grande metropoli.

A distanza di qualche anno, Matteo ha replicato la missione umanitaria per ribadire la sua attenzione verso chi è sfortunato ed è tagliato fuori da tutto: « In questi anni sono cresciuto. Sono molto più maturo e ho veicolato la mia voglia di ascoltare e di aiutare il prossimo in un progetto specifico “Littles Nation”».

Lui è Matteo Piccoli, ex giocatore della Robur et Fides oggi impegnato nel basket a livello professionistico con un contratto a Jesi. Al suo fianco l’amico di una vita, Davide Fucà, con cui ha avviato quel progetto, portato avanti insieme nonostante la vita li abbia condotti su strade lontane: « In questo viaggio Davide non c’era perché ha avuto un contrattempo. La missione, però, era identica. Sono partito dalla stazione di Cadorna per addentrarmi nel vie di Milano fino alla stazione Centrale. Il numero di poveri e disperati è aumentato. Molti sono in Centrale e aspettano l’occasione di andarsene. Sono uomini, volti di una vita intensa, fatta di difficoltà, scelte e sogni che nemmeno ci immaginiamo. Ho incontrato molta solitudine ma anche vergogna per essere costretti a condizioni tanto svilenti. Molti non alzavano nemmeno lo sguardo tanto era la vergogna di dover accettare il piccolo dono che offrivo. L’unica nota positiva di questo mio viaggio è la grande solidarietà che ho notato esserci tra gli emarginati che si sentono ormai oggetti gettati in un angolo».

Accanto a Matteo c’era un video maker che ha filmato questo suo viaggio tra gli emarginati: « Ho chiesto a un professionista di assistermi perché voglio che questo documento diventi una sorta di slogan per aumentare sensibilità e attenzione da parte, soprattutto, dei miei coetanei, spesso indifferenti e disattenti davanti alla vita difficile con cui convivono».

Il video e il racconto, come molti altri, sono raccolti nella pagina Facebook “Little Nation”: « A questa pagina affido i miei pensieri per raccogliere commenti, sensazioni, obiezioni che permettano di crescere e di interrogarsi. Io sento l’esigenza di fare bene per gli altri e ho scelto Fb come mia vetrina. I problemi ci sono, sono attorno a noi: è inutile e ipocrita far finta di nulla. Meglio confrontarsi e anche discutere per cercare una soluzione».

La bella e avveniristica Milano nasconde i volti della sconfitta umana: « Dobbiamo ricominciare a guardare anche in basso. Non ci sono solo i grattacieli. Il bene deve vincere sul male, vanno solo scoperte le giuste “armi”»

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Pubblicato il 23 Luglio 2017
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