Trent’anni fa l’alluvione della Valtellina

Cerimonia nel comune di Valdisotto per ricordare le vittime di smottamenti e alluvioni. In tutto 53 persone morirono e migliaia di persone furono sfollate

Trent’anni fa, la Valtellina visse  una delle peggiori catastrofi del secolo scorso. Era il 18 luglio 1987, quando l’intera valle alpina iniziò a vivere giorni tragici: alle 17.30 un grosso smottamento a Tartano, un’enorme massa d’acqua e fango si abbatté sul condominio “La Quiete”, uccidendo dodici persone. Nei giorni successivi, il distacco di 30 milioni di pietre e massi provocò la distruzione del paese di Sant’Antonio Morignone in Valdisotto e delle due contrade di Morignone e Piazza.

Per ricordare il trentesimo anniversario dalla tragica alluvione della Valtellina del 1987, la Prefettura di Sondrio organizzerà una cerimonia ad Aquilone, piccola frazione nel comune di Valdisotto, a cui, oltre al prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, parteciperà il Capo della Polizia Franco Gabrielli. All’evento è stato invitato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Sarà presente anche il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo: «”A 30 anni da questi tragici accadimenti che sono costati la vita a 53 persone, vogliamo commemorare quanto accaduto e testimoniare la vicinanza ad una comunità che, insieme all’intero popolo lombardo, non ha dimenticato quel terribile 18 luglio 1987. Una comunità che, pur restando ferita da una calamità naturale, ha saputo reagire dimostrando grande pragmatismo e solidarietà verso il prossimo. Oggi ricordiamo anche quanto è stato fatto con la Legge Valtellina varata da Regione Lombardia che ha permesso di risolvere nel corso degli anni molti problemi strutturali. Ricordiamo il trentennale di una tragedia, ma anche il frutto di un lavoro che ha permesso di cambiare moltissimo in tema di dissesto idrogeologico grazie ad una azione capillare su tutto il territorio». 

Sarà presente anche il governatore Roberto Maroni: «Prevenzione, manutenzione e pianificazione sono le parole che ispirano e devono ispirare le politiche contro il dissesto idrogeologico, dal livello locale a quello nazionale. E’ fondamentale mettere in campo tutte le risorse e le competenze disponibili, affinche’ i nostri territori possano affrontare le conseguenze di eventi naturali catastrofici, potenzialmente sempre piu’ frequenti a causa dei cambiamenti climatici».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Luglio 2017
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