Al Monte Tre Croci e al laghetto di Brinzio

Due gioielli delle nostre montagne che custodiscono un immenso patrimonio naturalistico

Al Monte Tre Croci e al laghetto di Brinzio

Il giorno 23/7 con mia moglie e Silvia abbiamo scelto come meta della nostra uscita domenicale la salita al Monte 3 Croci, la più alta cima del territorio del comune di Varese, andando in auto sino al piazzale antistante al bar dove era localizzata la pensione Irma, appena scesi dall’auto e incamminandoci per il sentiero che attraversa la faggeta notiamo che la frescura dell’aria è veramente come desireremmo fosse a casa, ma dobbiamo ricordarci che ci si trova ad oltre mille metri e con un verde intorno di notevoli dimensioni poi i rilevatori ufficiali giudicheranno che l’inquinamento è anche qui, anche se meno elevato che in città, ma per il momento accontentiamoci del maggior benessere fisico e psichico che ne ritraiamo.

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Non appena superata l’area dell’ex colonia alpina sempre più in degrado e con strutture pericolanti, superata la Cappella regolarmente inaccessibile al pubblico arriviamo all’inizio della scala dedicata al ricordo dei diversi corpi militari che nel loro insieme formano l’esercito.
Il primo fiore che attrae la nostra attenzione è la Borracina bianca (Sedum album) (01,02) una delle crassulacee diffusa su rocce o terreni oltre i 600 metri le due foto mettono in evidenza la bellezza della fioritura e il connesso allungarsi del fusto; poco più avanti fa bella mostra di sé un esemplare della Campanula romboidale (Campanula rhomboidalis) (03) con aperto un solo fiore apicale ma con gli altri ancora in boccioli biancastri; finalmente si arriva allo spiazzo sotto alle 3 Croci dove ci accoglie un grosso cespuglio di Garofano di Séguier (Dianthus seguieri) (04) un cariofillacea fra le più comuni.

Al 3 Croci ci si ferma ad ammirare il paesaggio per poi raggiungere la vetta dove la vegetazione è particolarmente varia ma il mio interesse è soprattutto attratto da quella che ritengo essere una Veronica spigata (Veronica spicata) (05,06) e questo dimostra che essere appassionati della flora, come nel mio caso, è cosa diversa dal essere degli studiosi di botanica tanto che l’utilizzo di due diverse denominazioni l’una risalente a Linneo l’altra di Pseudolysimachion spicatum data da Opiz può essere causa di confusione nel fornire notizie; da questa cima si ridiscende sino ad incontrare la parte alta del parco della ex colonia per risalire di qualche metro a questo punto le indicazioni consigliano una svolta a sinistra invece consiglio di voltare a destra perché così si passa sul lato nord della cima della caserma dove sotto vi è la palestra di roccia.

In questo tratto si incontra la lapide che ricorda il figlio dell’ex farmacista di Avigno morto presumibilmente durante una scalata in solitaria, la statua del Cristo opera del solito Caravati e, percorsi una settantina di metri, si esce su un prato con qualche ripidità dovuta al fatto che sia punto di arrivo di una palestra di roccia raggiungibile dalla fermata della funicolare attraverso un sentiero che conduce ad una breve scala a chiocciola in metallo che porta alla base di questa parete.

Lasciamo questo punto di bellissima vista facendo un ulteriore strappo che ci porta a filo del recinto della caserma che costeggiamo per qualche centinaio di metri per scendere sulla strada fatta costruire dal Gen. Cadorna a difesa da eventuali attacchi provenienti dal territorio elvetico. Finalmente riprendo a fotografare, non che mancassero i soggetti ma quando sono in compagnia con persone che percorrono un sentiero vale più la pena di soffermarsi sul discorso paesaggistico che non soffermarsi troppo su ben quattro cavolacci, o sulla bellezza della vedovina strisciante, mentre lo sguardo è teso alla ricerca che risulterà vana della pedicularia spiralata.

Arrivati sul tratto asfaltato il primo cespuglio che trovo da fotografare è quello della Bardana minore (Arctium minus) (07) la composita che mi riporta alle battaglie che da piccoli si combattevano con i loro fiori che lanciati contro l’avversario gli rimanevano appiccicati al grembiule od ai capelli; alla curva noto la fioritura della Clematide vitalba (Clematide vitalba) (08,09) sempre più rada nel varesotto dove non era raro trovare fusti di oltre i 10 centimetri di diametro di questa che può essere considerata l’unica liana europea.

Il giorno 2/8 sfruttando il passaggio di mia figlia Lidia mi faccio portare allo spiazzo di fronte alla cava essenzialmente per vedere lo stato della fioritura della Mazza d’oro, non appena scesi dall’auto ci accorgiamo della grossa fioritura del Meliloto bianco (Melilotus albo) (10) la leguminosa comune nella zona collinare; anche la Saponaria comune (Saponaria officinalis) (11) la cariofillacea comune negli incolti, il nome di questa pianta deriva dalla saponina contenuta una sostanza che, se unita all’acqua, la rende schiumosa; non trovo traccia della Mazza d’oro motivo per cui scelgo come nuova meta Brinzio.

Appena arrivati decidiamo di giare attorno al laghetto dove abbiamo l’occasione di vedere piante tipiche del luogo come il Poligono persicaria (Polygonum persicaria) (12) una poligonacea comune negli ambienti umidi; la Salcerella comune (Lythrum salicaria) (13) la litracea un tempo volta utilizzata per la cura delle infiammazioni dell’apparato digerente; una rosacea, il Rovo bluastro (Rubus caesius) (14,15), questa pianta dei luoghi umidi ci mostra il frutto composto da piccole drupe, poco più di una dozzina e contemporaneamente un ramo in fiore, il frutto è edule; sempre fra le rosacee notiamo alcune piante di Agrimonia comune (Agrimonia eupatoria) (16) ancora oggi utilizzata nella cura delle raucedini e delle infiammazioni orali; anche una labiata come Il Clinopodio dei boschi (Clinopodium vulgare) (17) fa bella mostra di sé; metto per ultimo la Scutellaria palustre (Scutellaria galericulata) (18,19) la labiata che costituisce uno dei piccoli gioielli che ogni anno il lago regala ai suoi visitatori. Alcune foto di questo articolo sono state scattate da mia figlia Lidia.

Teresio Colombo

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Agosto 2017
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