Comunità Montana, la minoranza chiede un rimpasto

Fabio Passera in un intervento sottolinea la difficoltà dell’amministrazione, “manca condivisione”. Il presidente Piccolo: “Non sono contrario, disponibile al dialogo”

Avarie

Ci sono manovre politiche in atto alla Comunità Montana Valli del Verbano, ente di secondo livello – non si votano direttamente i componenti – composto dai rappresentanti di 32 comuni delle valli.

Beninteso: nell’assemblea riunitasi ieri sera a Luino tutti i punti salienti all’ordine del giorno – variazioni di bilancio e documento unico di programmazione – sono stati approvati a maggioranza, ma di fatto nell’intervento di Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca in minoranza nella Lista civica Valli del Verbano, sono venute a galla tutte le ultime tensioni sulla gestione dell’ente.

Al termine della presentazione del punto sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio, è stato proprio Passera ad attaccare: «Il nostro gruppo su questo punto si asterrà, siamo qui per spirito di responsabilità. Se ci alzassimo e ce ne andassimo mancherebbe il numero legale. Troppi comuni di questa Comunità montana sono messi in disparte, occorre coinvolgimento che non sento. Avverto disagio a venire a votare a favore di documenti certamente inappuntabili sotto il profilo formale, ma che necessitano di un coinvolgimento diverso. Ci vuole governance differente, mi sento tagliato fuori dalla gestione. E’ un problema politico, sono sindaco e non sono minoranza di nessuno. Inoltre faccio fatica a vedere interventi di sviluppo della montagna in alcuni dei temi trattati ultimamente».

Il casus belli, appena toccato nel dibattito, a cui si riferiva Passera è stata la convocazione, poi ritirata, della riunione per la gestione dei richiedenti asilo, che avrebbe dovuto tenersi qualche settimana fa alla presenza del Prefetto, sfruttando il bacino di sindaci rappresentato dalla Comunità montana.

Sul tavolo un protocollo di Anci per l’assegnazione in maniera proprorzionale ai residenti di un numero certo di richiedenti asilo (6 per comuni fino a 2000 abitanti e un numero calcolato in base alle quote di accesso al Fondo Nazionale Politiche Sociali per i Comuni con oltre 2.000 abitanti).

La riunione non si tenne, ufficialmente per i tempi ristretti e la mancanza di conoscenza del documento da parte di tutti i sindaci – parole del presidente Piccolo – , ma in realtà, da più parti, il tavolo saltò per le diverse visioni politiche dei sindaci sul tema.

Divisioni di vedute soprattutto sul metodo venute fuori nella serata di ieri, dove non solo Passera, ma anche il sindaco di Azzio Davide Vincenti, (vicino, politicamente al vice presidente della Provincia Marco Magrini, “esperienza civica”) si è speso in più interventi per evidenziare l’assenza di coinvolgimento da parte della giunta dell’Ente montano sul finanziamento regionale delle piste ciclabili (il fondo per lo sviluppo delle valli prealpine): «Nessuno ci ha detto nulla, l’abbiamo saputo dai giornali».

Tutte dichiarazioni rese alla luce dell’assenza, in assemblea, di rappresentanti vicini all’area Forza Italia, ma anche di componenti della stessa minoranza di area Pd.
Alla fine della seduta, a scranni vuoti, Fabio Passera è stato molto esplicito: «Chiediamo un rimpasto (un cambiamento della composizione della giunta ndr), la maggioranza non c’è più: non vogliono fare la stampella di nessuno. Se non vi sarà un chiarimento, la prossima volta non verremo più in Assemblea».

Il presidente Giorgio Piccolo, intervistato subito dopo si è detto «disponibile alla condivisione, magari con un ingresso nell’esecutivo. Non sarei contrario».

Che succederà ora? A parlare sarà il linguaggio della politica locale ma anche delle segreterie di partito che avvertono le turbolenze di vicine consultazioni elettorali a livello regionale e nazionale, con una campagna elettorale di fatto già incominciata.

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Pubblicato il 30 Agosto 2017
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