Coop Alpina “congelata”. Ma il fuoco cova sotto la cenere

Il 1° agosto la protesta dei lavoratori dell'handling, contro l'ingresso di una cooperativa a Malpensa, ha creato lunghe code in aeroporto. Oggi è andato a vuoto il tentativo di accordo in Prefettura. Dopo il 1 settembre cosa succederà?

Ugo La Pietra #InternoEsterno

Un mese di vertenza «congelata», dopo lo sciopero bianco del 1° agosto che ha rallentato fortemente Malpensa e Linate, in un giorno di grandi partenze. È però solo uno stop temporaneo, nella guerra che contrappone i sindacati alla cooperativa Alpina, che vorrebbe entrare a Malpensa nel settore dell’handling in subappalto ad Ags (che la controlla).

Lo stop di un mese è stato concesso da Enac, l’ente dell’aviazione civile che ha giurisdizione sugli aeroporti italiani e controlla l’operato delle società di gestione e di tutte le altre società coinvolte nella filiera del trasporto aereo. L’ingresso di Alpina è “congelato” fino al 1° settembre, mentre Sea ha presentato un ricorso al Tar contro l’autorizzazione del subappalto ad Alpina da parte di Ags. Nel frattempo l’azienda e i sindacati sono stati convocati in Prefettura per il consueto tentativo di conciliazione, per evitare lo sciopero: l’incontro nella mattina di oggi mercoledì 9 agosto, davanti al viceprefetto Bolognesi, si è concluso con una fumata nera, nessun accordo possibile.

Ad oggi l’handling “di rampa” è uno dei pochi settori in cui non si sono affacciate le cooperative, che secondo i sindacati spesso non sono vere società cooperative e nascondono poche garanzie per i lavoratori (non sono stati pochi gli esempi di situazioni opache in area Cargo, con annesse inchieste in passato). Il sindacato ricorda che «la stessa Ags venerdì 28 luglio è stata espulsa da Assohandler, l’associazione nazionale delle società di handling, poiché non ha rispettato la clausola di protezione sociale prevista dal contratto nazionale». La questione, nei giorni scorsi, sarebbe arrivata direttamente al ministro Graziano Delrio, che ha chiesto un resoconto al direttore generale di Enac. Nelle norme di Enac sta il nodo: «Noi come sindacati chiediamo che Enac richieda – nel suo regolamento – che anche chi opera in subappalto debba disporre di una certificazione ad operare nel settore handling» spiega Luigi Tripodi, della UilTrasporti.

A difesa della coop bergamasca e della controllante Ags è intervenuto nei giorni scorso Dario Balotta, nelle vesti di portavoce dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni dei Trasporti, che ha parlato di «boicottaggio». «Com’è possibile che una cooperativa di gestione di tutti gli scali e tollerata dai sindacati non abbia i requisiti a Malpensa?» si è chiesto Balotta, che ha poi attaccato indirettamente Airport Handling, la società «nata da una costola di Sea, che con l’arrivo di Alpina, si è vista minacciare la sua supremazia sul mercato dei servizi». A far quadrato anche Confcooperative Bergamo, analogamente a quanto fatto nei mesi scorsi da Confcooperative Insubria a fianco di Filippo Cutrona di Alpina: quello dei sindacati sarebbe «un attacco alle cooperative totalmente ideologico e meschino per paura della libera concorrenza».

Il segretario regionale della Filt-Cgil, Angelo Piccirillo, dice che già oggi il settore dell’handling vive di una «feroce competizione, a colpi di ribassi sempre più estremi, per accaparrarsi contratti con compagnie aeree altrettanto in competizione tra loro e in crisi di bilancio», in un quadro che finisce a creare disagi non solo ai lavoratori ma anche ai viaggiatori. In questa situazione secondo Piccirillo «l’obiettivo di Alpina su Malpensa è monopolizzare il facchinaggio analogamente a quanto fatto per l’aeroporto di Bergamo, dove agisce in pieno e incontrastato monopolio».

Il sindacato di base SI.Cobas ha invece presentato un esposto all’Ispettorato del Lavoro. “Chiediamo una verifica in merito al rispetto delle normative relative alle certificazioni delle società operanti negli scali milanesi sia in appalto che in subappalto in tutte le aree presenti compreso il cargo” si legge nell’esposto, che chiede di “verificare se la pratica di appalti e subappalti venga utilizzato solo allo scopo di generare profitti per le società coinvolte a mero titolo di intermediazione”.

 

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 09 Agosto 2017
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