Il Venezuela e il referendum lombardo sull’autonomia
La Smartmatic ha gestito le elezioni in Venezuela ed è la stessa che ha vinto il bando per la gestione di tutta l'operazione di voto per il futuro referendum del 22 ottobre in Lombardia
Le elezioni in Venezuela di domenica stanno tenendo banco sui nostri media da diversi giorni. Al di là di tutti i risvolti politici delicatissimi che vive oggi il paese latino americano, c’è un punto che lega il voto voluto da Maduro e quello prossimo lombardo per il referendum sull’autonomia.
A gestire le operazioni di voto è infatti lo stesso soggetto: Smartmatic. Il loro Ceo oggi ha avuto un momento di forte popolarità perché a sorpresa è uscito con una dichiarazione sui fatti venezuelani.
Una scarsa qualità tenendo conto dei mezzi che questa società dispone, ma il documento è molto importante per la storia di questa azienda molto discussa.
IL VIDEO DEL CEO DI SMARTMATIC
Smartmatic, la società che dal 2004 si occupa della gestione delle elezioni in Venezuela,- come scrive il Post – ha detto che la cifra dell’affluenza del voto di domenica non è stata quella diffusa dal governo. L’annuncio è stato fatto da Antonio Mugica, il CEO di Smartmatic, che ha detto: «Sappiamo senza alcun dubbio che il dato sulla partecipazione alle recenti elezioni per l’Assemblea costituente è stato manipolato. Abbiamo calcolato che la differenza tra la partecipazione reale e quella annunciata dalle autorità è di almeno un milione di voti» (Mugica non ha specificato se il dato reale è un milione di voti in più o in meno, anche se sembra più probabile la seconda ipotesi).
La Smartmatic ha vinto il bando per la gestione di tutta l’operazione di voto per il futuro referendum del 22 ottobre in Lombardia. La regione ha fatto una scelta innovativa perché sarà la prima volta che il voto sarà interamente elettronico. Per l’occasione sono stati acquistati 24mila tablet e un sistema di software dal costo di circa 23 milioni di euro. Il materiale informatico, come dichiarato dal presidente Maroni, andrà poi nelle scuole lombarde.
Su questo ci sono state prese di posizioni molto critiche da parte delle opposizioni sia nel merito della scelta politica, ma anche del soggetto che gestirà tutta l’operazione.
SmartMatic è, – scrive Giulio Cavalli, esponente di Possibile – per chiunque si occupi di politica internazionale, il simbolo di un’opacità (aziendale e di prodotto) di cui solo Maroni sembra non essersi accorto. Stiamo parlando della stessa azienda che nel 2006 è finita nella “lista nera” degli USA per il fiasco elettorale di Chicago (quando votarono addirittura “i morti”, come nella migliore tradizione cartacea) e il suo fondatore, Antonio Mugica, è accusato da tempo di essere stato “vicino” a Chavez e ai suoi eredi e di avere intenzionalmente manipolato le regole elettorali in Venezuela.
Dall’altra parte la società SmartMatic si presenta con frasi celebri di Martin Luther King jr, Forbes e con una decisa pubblicità della propria attività.
Siamo leader mondiale. Abbiamo elaborato oltre 3,7 miliardi di voti verificabili, senza registrare una singola discrepanza – un record di traccia che nessuna altra società può corrispondere. Il nostro sistema univoco auditable e integrato vi offre tutto il software, hardware e servizi necessari per garantire il successo in ogni fase dell’elezione – dalla registrazione alla confezione.
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