La fusione dei Comuni serve a progettare insieme il futuro
Dopo il no di Cuvio, l'intervento del sindaco dunese Francesco Paglia, che risponde alla riflessione di un lettore. "Solidarietà e partecipazione indispensabili per procedere in modo creativo e propositivo"
Il sindaco di Duno, Francesco Paglia, interviene nel dibattito sul tema della fusione di Comuni, che è stato animato anche dall’intervento di Emilio Vanoni (storico, attivissimo lettore-commentatore di VareseNews) e da successivi contributi, compreso un secondo intervento di Vanoni.
Caro Emilio Vanoni,
ho letto con molto interesse la sua lettera aperta pubblicata su Varese News.
Devo dire che al di là delle osservazioni di carattere storico nelle quali non voglio addentrami, sia per una non conoscenza approfondita dei fatti sia per una mia formazione mentale che predilige il guardare alla realtà ovvero a ciò che quei fatti hanno generato, sappiamo tutti che un’azione compiuta 50 anni fa con la più buona intenzione, può aver generato, per cause allora imprevedibili, situazioni che oggi sono insostenibili.
Penso che il mio ruolo di sindaco sia quello di evidenziare queste criticità e cercarne i rimedi.
Per venire alla questione della fusione tra comuni che oggi ci interpella, penso, e più volte l’ho sostenuto in pubblico, che la questione riguardi essenzialmente la visione che abbiamo del futuro, dove per visione intendo il progetto buono che abbiamo per i nostri figli e nipoti.
Dobbiamo imparare a guardare oltre il nostro confine soprattutto quello del pensiero diventando inclusivi e capaci di pensare in grande e così da mettere al servizio di tutti le nostre eccellenze intellettuali, territoriali, sociali e operative.
In questo esercizio ciò che verrà premiato sarà la progettualità, cioè la capacità di individuare linee operative e di azione che rendano le persone attive ed artefici del proprio futuro. Solidarietà e partecipazione saranno indispensabili per procedere in modo creativo e propositivo. Questo deve essere l’obiettivo della nostra azione che anche noi piccoli amministratori siamo chiamati a perseguire, si tratta di un impegno che è nel contempo un rischio che interpella innanzitutto la nostra coscienza.
Esistono poi sicuramente tutta una serie di vantaggi economici che da questa fusione scaturiranno, andranno valutati, controllati, curati con grande attenzione ma, in questa questione sono sicuramente secondari e, come ben dice, sono una immensa banalità se considerati come unica molla operativa che può sfociare solo in beghe di paese.
Per questo motivo la decisione di Cuvio di non aderire alla fusione mi ha molto colpito e addolorato perché in questa ho visto la rinuncia all’azione, alla voglia di guardare con fiducia al vicino, al futuro, alla possibilità di essere promotori di quel rinnovamento che tutti diciamo di volere con forza ma che spesso, per quieto vivere o per paura del rischio che inevitabilmente comporta, preferiamo demandare ad altri.
Spero vivamente che i cittadini di Cuvio abbiano il coraggio di ripensare a quanto successo e riprendere la strada del faticoso “nuovo” già intrapreso da Duno e Cuveglio.
Francesco Paglia, Sindaco di Duno.
Duno, 11 Agosto 2017
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