Nessuno che aiutava quell’anziana in difficoltà

Un'operatrice socio sanitaria racconta la disavventura di una signora che ha dovuto chiamare il 112 per farsi accompagnare giù dalle scale. Se solo qualcuno si fosse accorto di lei...

Avarie

…Poi uno dice che mi arrabbio…

Buongiorno, mi chiamo Loredana.
Sono operatrice socio sanitaria. Vorrei raccontare l’episodio che purtroppo mi è successo ieri.

Ieri mattina accompagno una mia utente a fare una visita medica di controllo al Poliambulatorio ASST dei Sette Laghi di Viale Monterosa 28 a Varese.
La mia paziente ha 77 anni. È diabetica. È in carrozzina perché ha una mobilità molto ridotta agli arti inferiori. Ci dirigiamo con lo scivolo verso l’ascensore… e sorpresa… ascensore guasto.

Quindi che facciamo? Andiamo dalla parte davanti ma ci sono credo 8 scalini. Il marito della signora prova ad entrare a chiedere come fare, e gli viene comunicato che purtroppo l’ascensore è guasto e che ci sono i tecnici.

Allora come facciamo? Ci dicono di farle salire le scale. Noi siamo allibiti. Ma deve fare una visita oculistica e le chiedo se se la sente di provare a salire.
E lei ce la mette tutta anche se con molta fatica riusciamo a portarla su io e il marito.

Poi io vado via. Il signore all’ingresso mi aveva detto che nell’ascensore c’erano i tecnici quindi dopo avrebbe dovuto funzionare. Ed io tranquilla.
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
La signora finisce la visita e poi???

E poi nessun tecnico era venuto a riparare l’ascensore. Anzi. Hanno detto che l’ascensore è guasto da 2 anni.
Sono costernata: ora come fa a scendere i gradini? Ognuno non vuole prendersi la responsabilità di aiutarla.

Chiamano il 112, carabinieri pompieri e alla fine viene l’ambulanza per metterla su una carrozzina e portarla giù per quegli scalini.

Sarebbe bastato un po’ di buon senso e buona volontà per aiutarla a scendere. La signora è in grado di capire perfettamente e aiuta in tutti i modi. È una donna esile e se qualcuno l’avesse aiutata a scendere quei dannati scalini ce l’avrebbe fatta.
Invece ha dovuto aspettare per più di un’ora che arrivasse qualcuno.
E per fortuna l’ambulatorio oculistica era al piano rialzato. E se fosse stato sugli altri piani? Come poteva fare? Io perché ero andata ad accompagnarla, ma se avesse preso un pullman per andare a fare la visita e quindi era da sola col marito? Cosa avrebbe fatto?

A me dispiace molto vedere che nemmeno una persona si è proposta ad aiutarla.

Sono veramente delusa ed amareggiata. E spero che questo episodio non capiti ad altre persone perché è veramente brutto sentirsi abbandonati a se stessi.
E spero che l’ascensore venga riparato nel minor tempo possibile. Per tutte le persone che purtroppo devono rinunciare a fare una visita perché non possono accedervi con la carrozzina. Non è giusto. Volevo che voi lo sapeste. Cordiali saluti
Loredana

***

Qual è il futuro di una comunità in cui ognuno si fa gli affari propri, magari per scoprire che nel momento del bisogno anche gli altri faranno lo stesso, andando per la propria strada o voltando la faccia dall’altra parte? Viene da pensare a questo, dopo aver letto questo sfogo di una lettrice che lascia l’amaro in bocca.
(ac)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Agosto 2017
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  1. Avatar
    Scritto da Ameyal

    Il futuro di una comunità … dove non solo ognuno si fa gli affari propri .. ma dove sempre più maleducazione, indifferenza, prepotenza diventano parte del quotidiano, dei comportamenti che vengono considerati “normali” (?????)…
    Questo episodio è, purtroppo, uno dei tanti che evidenziano il degrado non solo dei servizi pubblici, degli stabili etc. … ma soprattutto il degrado della società attuale che, a mio avviso, è ancora più spaventoso.

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