Bracconieri in azione: sparano ad un falco

Il rapace appartiene ad una specie protetta ed è stato salvato da una volontaria della LIpu. L'appello: «Abbandonate il fucile e prendete il binocolo!»

Avarie

È una specie protetta, migratrice, che nonostante questo è stata presa di mira e impallinata da un cacciatore senza scrupoli.

Avvistare in questo periodo un Falco pecchiaiolo nel cielo varesino è un evento raro: si tratta un bellissimo rapace nidificante nelle nostre zone, ma in questi giorni solo gli ultimi individui stanno volando alla volta dell’Africa, dato che la maggior parte di loro ha già intrapreso il lungo viaggio di migrazione.

Eppure lunedì 18 settembre è capitato. Peccato che l’ultimo ad aver goduto della vista del rapace in volo sia stato un cacciatore. E ancora più peccato che non si sia trattato di un puro avvistamento, bensì di un atto di bracconaggio: il falco è stato impallinato, colpito deliberatamente, e poi, finito lo scopo dell’azione violenta, lasciato a terra.

Avarie

Per sua fortuna, a trovarlo in fin di vita (e destinato a morte certa) sulla strada che porta a Samarate, è stata una socia e sostenitrice della Lipu, che lo ha raccolto e portato rapidamente al Centro di recupero faunistico “La Fagiana” della Lipu: il lieto fine c’è, perché il falco se la caverà con un omero rotto, che i bravi veterinari del centro sapranno guarire, ma l’amaro in bocca per l’ennesimo danno faunistico, al solo scopo di un crudele e incomprensibile “divertimento”, resta.

E fa ancora più rabbia se si pensa che questo volatile, il cui nome scientifico rivela molto della sua dieta (Pernis apivorus, ovvero “rapace mangiatore di api” , anche se in realtà si nutre pure di bombi, calabroni, larve e altri insetti) è una specie protetta, come tutti i rapaci del resto. Impossibile pensare che si sia trattato di un errore: il volo in alta quota e il grande becco adunco non lo rendono per nulla somigliante a un fagiano.

La Lipu da sempre si schiera contro l’abbattimento di animali liberi, innocui, spesso uccelli migratori che affrontano l’avventura dei grandi viaggi e devono far fronte alle già numerose difficoltà ambientali come la carenza di habitat, le disconnessioni ecologiche, le barriere di ogni tipo, il bracconaggio. Perse le funzioni di sussistenza avute in passato, la caccia è oggi legata a una dimensione di hobby e pesante consumismo, che fa molto male alla natura. «Abbandonate il fucile e prendete il binocolo!» è il messaggio della Lipu ai cacciatori: meglio un taccuino, una macchina fotografica, l’osservazione rispettosa degli uccelli e degli altri animali, per godere della natura rispettandone la vita e la libertà.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Settembre 2017
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