Camminar per fiori e piante fra Ganna e Gavirate

La lunga passeggiata botanica di Teresio Colombo, giunto alla 38° puntata

La passeggiata botanica di Ganna

Il primo pomeriggio del giorno 11/9, il tempo è decisamente bello e scelgo di andare a Ganna, approfitto del passaggio offertomi dalla figlia Lidia che con la sua auto mi trasporta fino alla cappellina dedicata a San Gemolo in Valganna, in verità mi porta fino a Ganna paese e mi mostra la fermata del bus per il ritorno e nella strada per la Cappellina mi indica una fermata intermedia dove potrei accedere all’autobus, devo dire che questo atteggiamento da mamma chioccia mi commuove ma evito di ricordarle che sono in pensione da qualche anno ma sono in condizione di saper valutare le mie forze residue e comportarmi conseguentemente.

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VALGANNA – Appena sceso dall’auto mi accorgo che alle spalle della cappellina vi è un prato dove la Viperina azzurra (Echium vulgare) (01,02) la borraginacea diffusa in tutto il territorio collinare che in questo anno non avevo ancora fotografato anche perché sapevo di trovarla fiorita sino al mese di ottobre, la cosa che più mi ha colpito è stata la fioritura tutta di colore blu su un esemplare e tutta di colore rosa su un altro, il cambiamento di colore dal rosa al blu avviene nel volgere di ore nel mese di maggio e di giugno è quindi abbastanza raro vederne esemplari con il fiore completamente rosa. Dopo essermi soffermato a osservare la Cappellina e la fonte antistante, raggiungo la sorgente (03) dove, secondo improbabili leggende, venne decapitato il soldato Gemolo membro della scorta di un Vescovo, pare di origini polacche, che si recava in visita al Papa, nel pozzetto i sassi sono quasi tutti rossi perché costituiti si porfido e trasportati dal Margorabbia il fiume (04) che è un immissario del lago Maggiore; di porfido è il muro di contenimento della pietraia soprastante dovuta ad una antica deiezione, ed è ricco di vegetazione costituita da alghe, licheni e felci in particolare riportiamo una parte del muro completamente ricoperta di Asplenio verde (Asplenium viride) (05) della famiglia delle aspleniace comune in tutto il territorio con rilievi; più avanti trovo una zona quasi completamente ricoperta dall’Equiseto invernale (Equisetum hyemale) (06) come per tutti i tipi di equiseti sono riconosciute le proprietà cicatrizzanti e diuretiche; più avanti dove il sentiero modifica la sua pendenza vedo una bella Verdona (Russula virescens) (07) che è considerata la russula di migliore commestibilità. Raggiungo la Badia di cui mi limito a riprendere l’antica Chiesa (08) ed una parte del chiostro di accesso alle celle dei religiosi (09).

GAVIRATE – Il giorno 12/9 è una giornata che come dalle previsioni si presenta abbastanza limpida e con una debole ventilazione condizioni queste che favoriscono la mia scelta di recarmi al parco Morselli di Gavirate i biglietti del viaggio gli acquisto alla rivendita di via Sacco, scendo alla fermata della Chiesa della Trinità ed inizio a salire per il sentiero che mi conduce all’ingresso di questo parco fermandomi quasi subito a fotografare la Falsa ortica bianca (Lamium album) (10) il nome comune di questa labiata fa riferimento alla struttura della pianta somigliante per le foglie e per la peluria del fusto all’ortica, è vero che questa pianta inizia a fiorire ad aprile e continua la fioritura fino al mese di settembre ma non è mai stata utilizzata a scopo ornamentale; proseguendo incontro una pianta di Fico (Ficus carica) (11) con le infruttescenze a siconio in maturazione; più avanti una giovane Tuia orientale (Thuja orientalis) (12) una cupressacea di cui esistono qualche esemplare coltivato nello stesso parco si ha ragione di pensare che si tratti di un esemplare sub-spontaneo. Quello che mi ha sempre colpito è il gran numero di esemplari presenti in questo pubblico giardino di una felce la Cedracca comune (Ceterach officinarum) (13) presente sul muro di contenimento delle rive a bordo sentiero, caratteristica di questa felce è quella di avvolgere su di sé tutte le volte che la traspirazione fosse in eccesso rispetto alla possibilità di rifornimento di acqua così da far risaltare il coloro ruggine della pagina inferiore, per questo motivo è diffuso il termine di “erba rugginina” con cui viene appellata questa felce, la considerazione di pianta officinale è dovuta oltre alle proprietà diuretiche anche alle anti-litiasiche e antidiarroiche: anche la Borracina maggiore (Sedum telephium var. maximum) (14) è notevolmente presente nel parco; lo stesso dicasi per la Garofanina spaccasassi (Petrorhagia saxifraga) (15) che non si capisce perché non trovi spazio nei nostri giardini pur essendo una pianta rustica, perenne che non richiede particolari manutenzioni e con un periodo di fioritura che va da fine maggio a fine settembre. Una bella sorpresa è stato il ritrovamento di una decina di esemplari di Garofano minore (Dianthus deltoides) (16), questa cariofillacea è segnalata come non più presente nella flora della provincia sia nel testo “Flora alpina” di D. Aeschimann e altri che non nominato nel testo “Flora alpina” di P. Macchi e altri. La pianta dei Kaki (Diospyros kaki) (17) è una ebenacea proveniente dall’estremo oriente importata in Europa dopo la seconda metà dell’800 è ormai diffusa ampiamente in tutto il continente; altra pianta di origine orientale che purtroppo si sta diffondendo è il Poligono giapponese (Reynoutria japonica) (18) si tratta di una poligonacea estremamente invasiva; qualche soddisfazione in più viene dalla osservazione dell’Olivo (Olea europea) (19) che questo anno fornirà poche olive ma belle.
Sono arrivato in cima al parco, rinuncio a fotografare la “casina” rosa perché davanti è parcheggiata una roulotte di grosse dimensioni, scelgo di lasciare il parco scendendo dalla scalinata lunga la quale ho l’occasione di fotografare la Vetriola comune (Parietaria officinalis) (20) pianta perenne appartenente alla famigli delle urticacee che cresce sui vecchi muri le sue proprietà terapeutiche sono state riconosciute sin dall’antichità.
Teresio Colombo

TUTTE LE PASSEGGIATE BOTANICHE DI TERESIO COLOMBO

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Pubblicato il 24 Settembre 2017
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