Concorsi universitari truccati, indagate 59 persone

Sette i docenti agli arresti domiciliari. L'inchiesta è partita dalla denuncia di un ricercatore fiorentino, al quale sarebbe stato proposto di ritirare la propria domanda al concorso per fare posto a un altro candidato

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Concorsi truccati, ampia inchiesta che riguarda tutta Italia della Guardia di Finanza: risultano indagate complessivamente 59 persone.

Secondo quanto spiegato, le indagini sono partite dal presunto tentativo da parte di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l’abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento nel settore del diritto tributario, a ritirare la propria domanda, allo scopo di favorire un altro ricercatore, in possesso di un curriculum notevolmente inferiore, promettendogli in cambio l’abilitazione nella tornata successiva.

Le indagini, spiega la GdF in una nota, hanno consentito di accertare “sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario”, alcuni dei quali pubblici ufficiali poiché componenti di diverse commissioni nazionali nominate dal Miur. Arresti domiciliari per 7 docenti universitari, titolari di cattedre di diritto tributario in diversi atenei italiani, per reati di corruzione nell’ambito di un’inchiesta sui concorsi truccati. Altri 22 docenti sono stati interdetti dallo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle «connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi».

È l’esito dell’operazione «Chiamata alle Armi» eseguita questa mattina dalla Guardia di Finanza di Firenze su tutto il territorio nazionale, dopo che un primo caso di corruzione era stato accertato nel capoluogo fiorentino. Sono 59 i docenti complessivamente indagati per reati di corruzione. Le misure coercitive sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica fiorentina diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo. Sempre stamani sono state eseguite più di 150 perquisizioni domiciliari presso uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali.

I sette professori destinatari di misura cautelare ai domiciliari sono Guglielmo Fransoni, residente a Roma, tributarista e professore a Foggia, Fabrizio Amatucci, professore a Napoli, Giuseppe Zizzo, della libera università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese), Alessandro Giovannini dell’università di Siena, Giuseppe Maria Cipolla dell’università di Cassino, anche lui residente a Roma, Adriano Di Pietro dell’università di Bologna, Valerio Ficari, ordinario a Sassari e supplente a Tor Vergata a Roma. Tra gli indagati che ora rischiano l’interdizione (si deciderà solo dopo l’interrogatorio) anche il professore ed ex ministro Augusto Fantozzi.

L’inchiesta è partita dalla denuncia di un ricercatore fiorentino, al quale sarebbe stato proposto di ritirare la propria domanda al concorso per fare posto a un altro candidato.

IL COMMENTO DELL’UNIVERSITÀ LIUC
Laconico il commento di Federico Visconti rettore dell’ateneo di Castellanza: «Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura. Attendiamo gli sviluppi dell’inchiesta»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Settembre 2017
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