Davide Galli: “Un Paese a due velocità”

Il commento del presidente di Confartigianato Imprese Varese, al settimo rapporto dell'Osservatorio mpi della Lombardia

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Cosa hanno insegnato questi anni di crisi alle imprese? E cosa hanno insegnato alla politica, al legislatore e alle pubbliche amministrazioni? Due domande per niente retoriche quelle poste da Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, nel commentare il settimo rapporto dell’Osservatorio delle Mpi della Lombardia . «Questo è il punto, e lo dico ancora una volta con la chiarezza di chi è prima di tutto imprenditore – sottolinea Galli -. I dati rivelano che le imprese, quelle sopravvissute al doppio tsunami della rivoluzione economica, sono cresciute, si sono internazionalizzate e digitalizzate. Hanno incrementato la sensibilità nei confronti dei percorsi formativi e dell’interazione con i giovani, a partire dalle scuole di apprendistato e alternanza scuola-lavoro e dalle università, apprendistato di terzo livello, e hanno incluso web e social nella propria strategia di marketing e vendita. Hanno avviato un processo di avvicinamento alle applicazioni più concrete del Piano Nazionale Industria 4.0. Lo stesso hanno fatto le associazioni non senza una profonda, e complessa, revisione interna. Confartigianato Varese ha inserito al proprio interno nuove professionalità, per rispondere alle esigenze delle imprese. E, nel giro di pochi anni, ha avviato l’esperienza di Faberlab – oggi sempre più hub di produzione, prototipazione e divulgazione tecnologica – e di VersioneBeta, la scuola di formazione permanente per imprese e dipendenti che, proprio in questi giorni, si appresta a sperimentare l’avvio del percorso di alta formazione “Agile Project Management” per leader di progetto, capi area e Hr, finalizzato, tra l’altro, ad agevolare i passaggi generazionali».

«La stessa interlocuzione con le pubbliche amministrazioni – continua Galli – ha volutamente puntato su un approccio non solo propositivo, ma proattivo, come dimostrano le iniziative in corso contro la desertificazione dell’area del Luinese e della Valcuvia e per la costituzione di vere e proprie “Scuole delle professioni”. Spiace tuttavia constatare che la Pa non ha saputo, in questi anni, rispondere altrettanto efficacemente alle sfide della crisi. Restano, infatti, inaccettabili gap competitivi legati a un livello di tassazione nettamente superiore alla media europea, agli eccessivi costi dell’energia elettrica e alle 240 ore richieste alle imprese per pagare le imposte (il 46,9% in più della media Ocse di 163 ore)».

«Apprezziamo, lo abbiamo detto a più riprese, lo sforzo fatto a livello governativo e regionale per sostenere le politiche di alternanza scuola-lavoro, l’apprendistato e gli investimenti in tecnologie abilitanti. Così come guardiamo con interesse all’ipotesi dei tre anni di superbonus per i giovani neoassunti a tempo indeterminato, attualmente in discussione. Ma tutto ciò altro non fa che riflettere, alle imprese e alle famiglie, l’immagine di un Paese a due velocità. Su questo abbiamo più volte sollecitato amministratori e politici. E, quando mancano pochi mesi a due tornate elettorali particolarmente strategiche, ci aspettiamo di trovare nei programmi impegni solidi in questa direzione. Le imprese metteranno la faccia per garantire la ripresa, auspichiamo altrettanto coraggio da parte della Pa. O ci ritroveremo, tra dieci anni, a leggere – ieri, come oggi e come domani – notizie fin troppo note».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Settembre 2017
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