Due bambini non vaccinati su tre hanno chiesto la profilassi

In meno di un mese rilasciati 106.618 certificati e registrate 21.190 prenotazioni su 30.493 bambini fino a 6 anni non in regola. Critico il segretario del PD Alfieri

giulio gallera

Da metà agosto e sino al 6 settembre, il sistema sanitario lombardo ha rilasciato 106.618 certificati e registrato 21.190 prenotazioni per la somministrazione della profilassi, su 30.493 bambinifino a 6 anni, che risultano non vaccinati.

«Quindi quasi tutti hanno già fatto la richiesta per mettersi in regola». Lo ha comunicato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata, questa mattina, durante la seduta del Consiglio regionale.

Grazie al sistema informatizzato presso tutte le Ats, denomintato GEV, Regione Lombardia può verificare direttamente lo stato vaccinale e  rilasciare certificazioni corrette e aggiornate per tutti in nati sul nostro territorio: « Siamo già da tempo al lavoro per la  realizzazione di un’unica anagrafe regionale vaccinale in grado di assicurare maggiore omogeneità e raccordo su tutto il territorio che sarà pronta entro marzo del 2018, in concomitanza con la scadenza del termine fissato dalla legge per la presentazione dei certificati vaccinali da parte di coloro che hanno presentato l’autocertificazione».

« il Garante della Privacy – ha spiegato l’assessore –  visto che lo scambio di dati sensibili non e’ consentito dalla legge, ha concesso solo la possibilità dell’invio dei dati da scuola a Ats e non viceversa, a meno che non si proceda alla predisposizione di un regolamento ad hoc. Abbiamo già iniziato a lavorare alla sua definizione e nell’arco di qualche settimana, sottoporremo al Consiglio la richiesta di una modifica del codice della privacy per arrivare a inoltrare la nuova richiesta al Garante entro fine ottobre, in modo da offrire un concreto e reale aiuto alle famiglie lombarde».

Tutta la procedura lombarda per la regolarizzazione della posizione è stata però criticata dal segretario regionale del PD lombardo Alessandro Alfieri: «Sorprende che la Regione non abbia voluto spendere un milione per scrivere almeno alle famiglie che hanno i figli in regola con i vaccini, semplificando la vita a questi cittadini, mentre pensa di spendere almeno dieci volte tanto per recapitare a tutti i lombardi una lettera per il referendum consultivo sull’autonomia. È una questione di priorità, e per la giunta Maroni i cittadini vengono dopo un referendum di cui, come è noto, si poteva utilmente fare a meno».

Critico anche il M5S che contesta l’obbligatorietà: «C’è il rischio concreto che i bambini vengano respinti dalle scuole. E’ vergognoso, non esiste nessuna emergenza e la Lombardia ha i tassi di copertura più alti del Paese. Altre regioni, come la Liguria, hanno scelto strade interlocutorie, la Lombardia si è accodata al pasticcio del Governo. Siamo ampiamente in ritardo e questa regione ha il dovere di continuare sulla strada già intrapresa e cioè informazione e non coercizione. In ogni caso il decreto del Governo e il comportamento di questa Giunta, che ha promesso una proroga e poi l’ha ritirata, ha messo le famiglie in difficoltà e non ha fatto un buon servizio ai cittadini» hanno dichiarato Dario Violi e Paola Macchi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Settembre 2017
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