Gianini: “Tutto è estremo al TOR”

Roberto racconta il suo vissuto al Tor. "Mentre fai il TOR, il contatto con il tempo salta, il ritmo delle basi vita si sostituisce a quello del giorno e della notte"

Eolo team

Il TOR è stato un bellissimo viaggio di 330 km e 24.000mt di dislivello +, durato 125:38:37, chiuso in 156° posizione, andando ben oltre ogni più rosea aspettativa.

Mesi (anni) di letture sull’argomento, un ripasso nelle ultime settimane per immagazzinare quante più possibili informazioni per prepararmi ad un’esperienza che è di fatto “l’elogio del limite”, dal titolo molto azzeccato di uno dei tanti libri letti.

Direi che in effetti è proprio il limite che il TOR ti porta a conoscere, a prenderne confidenza per alzare di volta in volta la soglia. Tutto è estremo al TOR: la bellezza dei paesaggi, la sovranità del nulla di alcune vallate, le albe ed i tramonti, i dislivelli, l’asprezza di alcuni sentieri a cui si contrappone la disarmante gentilezza, l’accoglienza, il supporto di centinaia di volontari a cui devo profonda gratitudine.

Mentre fai il TOR, il contatto con il tempo salta, il ritmo delle basi vita si sostituisce a quello del giorno e della notte, scopri che sono sufficienti 30 min di sonno per ripartire fresco e pimpante anche se non appena cala l’attenzione, tipicamente su sentieri in falsopiano con terreni facili, il sonno ti assale; ho imparato a dormire camminando, sbandando ogni tanto ma direi con ottimi risultati.

La giusta compagnia è fondamentale per affrontare una simile avventura: ringrazio il mio compagno di viaggio Luca Spada, con cui abbiamo percorso l’intero tracciato con sorprendente lucidità e determinazione, condividendo le gioie, le commozioni, le crisi, le felicità e le soddisfazioni. Mi spiace per la combattente Barbara che a Rhemes ND rimandava al prossimo anno la vera sfida al TOR e per Silvio, vera forza della natura, costretto al rallentamento dalle vesciche.

Nonostante i km fatti, il peso corporeo è rimasto pressoché invariato rispetto alla partenza: si mangia troppo e bene! Ogni ristoro ha la sua peculiarità, il suo modo per farti felice, per accoglierti nel migliore dei modi. Ricordo con piacere, visto la notte difficile, il ristoro del lago chiaro con la fontina sciolta su pietra, la polenta concia del colle della vecchia o il salame il primo mattino in quel di Ober Loo.

L’assistenza è fondamentale al TOR: arrivare alle Basi Vita e trovare i tuoi amici a confortarti, ad aiutarti nel renderti tutto più facile ed immediato non ha prezzo. Ringrazio in particolare Davide (ho ancora nelle orecchie le sue parole “stai bene? state andando fortissimo”), Veronica e Ivan per aver condiviso con noi le notti insonni, il freddo, lottando con la stanchezza solo per aiutarci. Ho fatto due giorni a cercare sacchetti nella borsa gialla che sembrava sempre di più non avere un fondo né confini….e non so quanto avrei retto ancora.

Infine grazie alla mia famiglia, a Sofia, Matteo e Roberta, che con amore incondizionato e affrontando loro i veri “giganti”, mi sono sempre vicini anche tutte le (tante) volte in cui non ci sono. Da loro prendo la forza per affrontare i momenti difficili ed in loro mi rifugio nei momenti di debolezza, con loro assieme a tutti voi voglio condividere questa gioia.

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Pubblicato il 19 Settembre 2017
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