Inagibilità del liceo Crespi: si poteva evitare?

L'adeguamento antincendio era stato evidenziato lo scorso dicembre. I capigruppo all'opposizione chiedono chiarezza. Lunedì Vincenzi visiterà il liceo

sede distaccata

«Cosa intende il consigliere Lauricella con l’affermazione “le disposizioni a liberare le aule non sono ancora da intendere come effettive ma virtuali, non devono essere liberate dall’oggi al domani, gli studenti possono continuare a farci lezione? Esiste davvero un problema di sicurezza?»

Lo chiedono in un’interrogazione al Presidente Vincenzi e al consigliere Lauricella i capigruppo d’opposizione in Provincia Giuseppe Longhin della Lega Nord, Marco Riganti di “Liberi per la Provincia” e Giorgio Ginelli di “Insieme per una provincia civica.

L’improvvisa inagibilità del primo piano della sede distaccata del liceo Crespi in Piazza Trento e Trieste tiene banco a Villa Recalcati. La notizia, arrivata ad avvio di inizio anno scolastico, viene letta con sospetto dall’opposizione che teme un attacco all’eccellenza del liceo.

Nell’interrogazione, i consiglieri ricordano che lo scorso 29 dicembre, la Provincia aveva chiesto alla dirigente Boracchi di ridurre la sua popolazione studentesca di almeno 8 aule così da poter radunare nella sede principale tutti gli alunni. Una domanda a cui la preside Boracchi aveva risposto evidenziando le difficoltà oggettive di ridurre in tempi così ristretti il numero di studenti e l’impossibilità di radunare tutta la scuola in un solo indirizzo.

Il problema della popolazione studentesca del Crespi non è nuovo: con un’offerta formativa tra le più gettonate tra gli studenti ( soprattutto linguistica) la scuola dal 2013 reclama più aule e spazi per poter accogliere una domanda crescente di richieste. Problemi identici si erano presentati in passato sia a Saronno con il liceo Grassi sia a Varese con il Manzoni: in entrambi casi la risposta fu una diversa programmazione dell’offerta territoriale così da evitare l’eccesso pendolarismo dei ragazzi.

Nel settembre 2016, la Provincia aveva commissionato a un ingegnere iscritto all’Ordine provinciale la verifica strutturale dei solai nella sede di piazza Trento e Trieste. L’indagine era legata alla staticità degli “elementi orizzontali” per arrivare a ottenere il certificato di “idoneità statica” da inviare al Ministero per essere inserito nell’anagrafe scolastica.

L’ingegnere indagò lo stato di salute del piano dove erano ospitati le aule, gli uffici, la biblioteca e i servizi accessori. Il suo studio lo portò a giudicare la situazione dell’edificio complessivamente buona: «L’edificio è strutturalmente sano senza evidenti lacune sia in termini di progettazione, sia di modalità costruttive e sia di manutenzione….. Vi sono però alcuni aspetti di dettaglio che sono però sicuramente dei punti deboli… Tali criticità non inficiano la stabilità globale della struttura ma comportano una particolare attenzione e sono tali che in caso di intervento di adeguamento debbano essere primariamente affrontati» Nel complesso, quindi, l’ingegnere ne aveva dichiarato idoneità statica, “entro i limiti della destinazione prevista e dei carichi minimi in condizioni geofisiche normali e geologicamente stabili”.

Dopo quella perizia, però, il 29 dicembre alla scuola arrivò una relazione tecnica della Provincia in cui si lamentavano carenze dal punto di vista della legislazione antincendio. In particolare si evidenziavano carenze nelle vie di fuga per parapetti troppo basi: « Tutti elementi su cui si sarebbe potuto intervenire senza interferire con l’attività scolastica – lamenta Longhin – dato che tutti gli enti, dal Comune, alla scuola alla stessa Provincia erano disposti a partecipare alle spese».

Perché si sia lasciata passare l’estate senza intervenire sulle mancanze non è chiaro: « A questa domanda proprio non so rispondere» afferma il consigliere della Lega Nord.

Un’ulteriore relazione è stata recapitata alla scuola lo scorso 11 settembre: in quel documento si elencano le criticità che hanno indotto Villa Recalcati a dichiarare il primo piano non agibile. La nostra richiesta di vedere il documento è stata rifiutata perché “Si tratta di un documento interno”.

Lunedì prossimo, il Presidente Vincenzi sarà a Busto per incontrare il Sindaco Antonelli e visitare la scuola. I firmatari dell’interrogazione consiliare auspicano la concessione di una proroga per arrivare alla prima pausa scolastica utile in cui effettuare i lavori limitando al massimo i disagi per i ragazzi. « Noi, però, vogliamo capire se ci sia o meno un problema di sicurezza – conclude Longhin – e, nel caso, quali alternative si offriranno al liceo per proseguire con il suo compito di istruire i ragazzi».

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Pubblicato il 21 Settembre 2017

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