La Via Francigena si colora del giallo di Tigros
Una formula speciale per il team building degli uffici diretti da Giovanni Slavazza. Una tappa del più classico cammino italiano da Monteriggiori a Siena
Sono partiti in diciotto. Per un week end hanno lasciato gli uffici di Solbiate Arno e, caricati gli zaini, hanno scelto di camminare lungo la Via Francigena. Un gruppo speciale composto dai collaboratori di Giovanni Slavazza, responsabile dell’ufficio personale e operation di Tigros.
Venti chilometri tra la storia, l’arte e la natura. Da Monteriggiori a Siena, luoghi dichiarati patrimoni dell’Umanità dall’Unesco e tappa ricca di fascino nel cuore della Toscana.
Negli ultimi anni c’è una forte scoperta dei cammini storici. Pellegrini da tutto il mondo, gruppi di ragazzi, di scout e ora anche di collaboratori che vivono fianco a fianco nel lavoro in azienda.
Slavazza, da dove nasce questa idea?
«È il secondo anno che facciamo un team building in movimento. Un’attività che nasce dalla volontà di vivere un’esperienza alle persone che collaborano in Tigros. Passare due giorni insieme ci permette di conoscerci meglio e di condividere momenti che aprono al confronto reciproco. Abbiamo iniziato lo scorso anno con un’uscita di due giorni sulla parete est del Monte Rosa. Avevamo prenotato una parte di un rifugio e vissuto lassù una bella esperienza di montagna. Un bel momento di svago, ma anche di riflessione comune».
Quest’anno la scelta della Francigena. Perché?
«L’esperienza sul Rosa è stata bellissima, ma impegnativa. Così per questo secondo momento abbiamo scelto un cammino più alla portata di tutti, ma che avesse delle componenti altrettanto affascinanti. La Via Francigena apre all’arte, alla bellezza e anche alla spiritualità».
Come è andata?
«Benissimo. Abbiamo dormito fuori due notti. La prima nell’ostello all’interno di Monteriggioni e la seconda a Santa Maria della Scala a Siena. Camminare in mezzo alla natura e da lì passare tra antichi castelli è molto bello. A La Villa abbiamo conosciuto Luciano che ha aperto uno spazio per i pellegrini nel giardino della sua casa. Proseguendo ci siamo fermati nel meraviglioso Eremo di San Leonardo e da lì siamo arrivati a Siena entrando da porta Camollia. In città poi, grazie a Riccardo, abbiamo potuto fare una visita guidata per conoscere più da vicino la realtà del Palio. Insomma, una esperienza con tanti risvolti che ci ha permesso di vivere un team building vero, con momenti di condivisioni autentici e senza i ruoli tradizionali che viviamo in azienda. L’incontro con tante realtà ci aiuta a conoscere e conoscerci sempre meglio e questo non può che far bene al nostro lavoro».
Un’esperienza che consiglierebbe ad altri?
«Certamente. Sia per la bellezza dei luoghi, che per la possibilità di tenere insieme tanti elementi positivi del nostro paese e del nostro lavoro».
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