L’educazione finanziaria deve iniziare dalle scuole elementari
First Cisl e Cisl Scuola hanno realizzato un progetto per portare maggiore consapevolezza finanziaria tra i giovani.
Che differenza c’è tra carta di debito e carta di credito, azione e obbligazione, mutuo e affidamento? Saperlo o non saperlo può fare la differenza per la vita del risparmiatore, soprattutto se piccolo. Non è un caso che il prezzo più alto dei crac finanziari delle banche lo hanno pagato proprio loro, spesso a causa dell’ignoranza e della fiducia mal riposta nelle stesse banche che li stavano fregando. I casi di Banca Etruria, Marche e Chieti fanno ormai scuola, ma sono solo una parte degli infiniti esempi di cattiva finanza.
(nella foto, da destra: Alberto Broggi, Maurizio Locatelli, Gianni Vernocchi e Patrizia Luoni)
Anche i risparmiatori hanno le loro colpe, perché spesso ingolositi dal rendimento hanno chiuso gli occhi, dimenticandosi di chiedere alla banca quale fossero i rischi a cui andavano incontro. Il tema dell’educazione finanziaria e dell’uso consapevole dei soldi è dunque diventato centrale nella vita del cittadino. È per questo motivo che Cisl Scuola e First Cisl dei laghi (la categoria che tutela i lavoratori del credito) hanno dato vita a un progetto di educazione finanziaria da portare negli istituti di ogni ordine e grado delle province di Como e Varese, seguendo le indicazioni date da Banca d’Italia e ministero della Pubblica istruzione per l’avvio di un progetto sperimentale di formazione in materia economica e finanziaria in alcune scuole campione.
Il progetto verrà proposto a partire dalle classi quinte delle elementari fino alle scuole superiori. «Il sindacato si fa carico di una responsabilità civile ed etica – spiega Alberto Broggi, segretario della First Cisl dei Laghi – perché si fa carico della formazione dei cittadini di domani. Quando il risparmiatore è informato, costringe le banche a colmare le sue lacune dal punto di vista dell’informazione».
Maurizio Locatelli, formatore della First Cisl e responsabile dei progetti, sottolinea l’urgenza di dare una risposta alla domanda di informazione finanziaria, esigenza segnalata da autorevoli istituzioni. «Questo progetto – spiega Locatelli – ha le sue basi nel documento in cui Banca d’Italia e ministero dell’Istruzione evidenziano la necessità di portare l’educazione finanziaria nelle scuole per diffondere una cultura su questo tema. L’urgenza esiste perché i dati Ocse su questa partita ci collocano agli ultimi posti».
COME FUNZIONANO I CORSI
I due corsi proposti, uno di sei ore e l’altro di otto, sono suddivisi in moduli di due ore ciascuno. I contenuti variano a seconda della classe. Naturalmente più si salirà di grado e più il corso sarà strutturato e dettagliato tecnicamente. Alle elementari si parlerà di moneta, delle funzioni svolte dalle banche e dei relativi prodotti, dal conto corrente al mutuo, dai prestiti agli interessi. Nelle classi delle superiori si affronterà anche il tema degli investimenti, della sicurezza bancaria e dei controlli, dalla direttiva Mifid alle direttive Ue sul tema. «La docenza – spiega Patrizia Luoni dela segreteria della Cisl Scuola dei Laghi – sarà garantita da esperti del settore finanziario che agiranno in un’ottica formativa e con un linguaggio adeguato a seconda delle classi. Il corso è gratuito e non ci saranno materiali promozionali, né finanziari né sindacali. Agli insegnanti verranno offerte le dispense didattiche della Banca d’Italia e i materiali oggetto degli incontri».
La proposta è già stata inviata ad alcune scuole che dovranno discuterne e approvare il progetto per inserirlo nel piano di offerta formativa triennale. «Noi crediamo – conclude Patrizia Luoni – che per il suo valore educativo questo progetto possa diventare un modello anche a livello nazionale».
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