Marilena Re è stata uccisa per 90 mila euro dal vicino di casa

A 41 giorni dalla sua scomparsa è stato fermato l'ex-vicino di casa, il 64enne Vito Clericò di Garbagnate Milanese. Su di lui si erano concentrati i sospetti degli inquirenti che avevano trovato macchie di sangue sui vestiti

Busto generiche

Marilena Rosa Re è stata uccisa per 90 mila euro dall’amico che avrebbe dovuto custodire quella cifra. È questa l’amara realtà che sta dietro la scomparsa della promoter residente a Castellanza, scomparsa 41 giorni fa da casa dopo essere uscita per recarsi al lavoro.

Le indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Varese e del sostituto procuratore bustocco Rosaria Stagnaro, hanno avuto una brusca accelerata quando sono arrivati i risultati dellle macchie di sangue sui pantaloni del presunto assassino effettuate dal Ris di Parma che hanno confermato i sospetti: quel sangue era di Mariena Re, al 100%. Una precisione che ha spinto lo stesso procuratore ad affermare che non aveva mai ottenuto una corrispondenza così elevata al dna della vittima.

Avarie

In manette è finito Vito Clericò, pensionato di 64 anni residente a Garbagnate Milanese, ex-vicino di casa di Marilena senza alcun precedente penale. L’uomo è stato arrestato lunedì mattina a Busto Arsizio. Troppe le incongruenze emerse dal suo racconto quando è stato ascoltato come persona informata sui fatti (in quanto ex-vicino di casa).

Aveva detto di aver ricevuto una chiamata da Marilena che le aveva chiesto di accompagnarla in stazione a Garbagnate Milanese per poi scomparire. Dalle indagini, però, è emerso che Clericò non è mai transitato sul percorso che da Castellanza va alla stazione di Garbagnate; nessuna telecamera lo inquadra e il suo telefono non aggancia le cellule che sono sul tragitto; sul suo cellulare nessuna chiamata ricevuta da Marilena mentre ce n’era una (sempre di quel giorno, ndr) in uscita verso il telefono della vittima.

E poi le macchie di sangue sul pantalone trovato nell’abitazione dell’indagato: lui si era giustificato dicendo che era sangue di coniglio (ne possedeva alcuni) ma l’impietosa comparazione del dna ha messo la pietra tombale sulla valanga di bugie dette dal 64enne.

Perchè lo avrebbe fatto? I soldi che Marilena aveva lasciato in custodia all’uomo nel 2014, erano stati nascosti dalla donna per evitare che il Fisco glieli pignorasse in ragione di un debito che lei aveva con l’erario di circa 80 mila euro. Arrivata la scadenza fissata per chiudere i conti con l’Agenzia delle Entrate, la donna avrebbe chiesto a Clericò la restituzione dell’intero ammontare ma quest’ultimo li avrebbe spesi – dice – per pagare le bollette.

Vito Clericò, che ha negato ogni addebito, è ora accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere ed è rinchiuso in carcere a Busto Arsizio, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Il corpo della donna potrebbe essere stato sepolto nel giardino dell’abitazione dell’uomo che, attualmente, è sotto sequestro. Al momento non risultano altri indagati.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Settembre 2017
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