“Nessuna crisi, andiamo avanti a lavorare”

Il sindaco Gianmario Bernasconi spegne la polemica: "Ci sono incomprensioni ma la nostra maggioranza è responsabile: finirà quel che ha cominciato"

Gianmario Bernasconi

Abbiamo un programma e lo rispetteremo. I problemi politici alla gente del nostro paese non interessano, li risolveremo. Intanto andiamo avanti a lavorare: siamo qui per questo”.
Il sindaco di Azzate Gianmario Bernasconi (nella foto) ha le idee molto chiare e di crisi di giunta non vuol nemmeno sentir parlare. La restituzione della delega al Bilancio di Jacopo Ghiringhelli, le dimissioni da capogruppo di Raffaele Simon e gli attacchi della Lega, sono segnali che non ignora ma che non fermeranno l’attività dell’amministrazione.

“I problemi ci sono – dice il primo cittadino Bernasconi – le incomprensioni anche ma non è nulla di irreparabile. Abbiamo avuto un lungo incontro io e Raffaele Simone, l’assessore ai Lavori Pubblici: insieme abbiamo deciso che tutto quello che abbiamo in programma di realizzare per il paese verrà fatto. Credo sia giusto ci sia un’assunzione di responsabilità da parte della maggioranza e in quella direzione stiamo andando”.

E Raffaele Simone conferma: “Le mie dimissioni da capogruppo sono state un segnale politico. Ci sono posizioni sulle quali io e il sindaco siamo in disaccordo. Mi pareva corretto esprimere in maniera netta la mia contrarietà. Quanto al resto: io sono assessore ai Lavori Pubblici c’è ancora molto da fare prima della scadenza del mandato. Andiamo avanti spediti, per il bene della comunità“.

“Dalla Regione è arrivato un finanziamento cospicuo – conclude Gianmario Bernasconi – quei soldi vanno impiegati e bene prima della conclusione dell’anno.  Jacopo Ghiringhelli ha lavorato benissimo, e di questo gli sono grato, resta consigliere e mi auguro voglia aiutarci nella gestione delle risorse e del bilancio, delega che è tornata a me e che terrò ad interim”.

La prossima mossa sarà scegliere un nuovo capogruppo. I nomi sono pochi e non si contano nemmeno sulle dita di una mano. Ma le questioni politiche si risolvono “in casa”, quel che conta è finire quel che si era cominciato.

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Pubblicato il 29 Settembre 2017
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